Il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno, denuncia coperture da parte delle autorità ecclesiastiche nei confronti di sacerdoti responsabili di abusi sessuali sui minori. L’intervista rilasciata al Giornaleaccende il dibattito politico e il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, decide di inviare gli ispettori nel capoluogo lombardo per fare luce sulla vicenda.
LA SCELTA DEL MINISTRO – Il ministro – si legge in una nota – «lette le dichiarazioni rese ieri alla stampa dal Procuratore aggiunto di Milano dott. Forno, che ha accusato le gerarchie ecclesiastiche di coprire i sacerdoti responsabili di gravi fatti di pedofilia, considerato il carattere potenzialmente diffamatorio di tali dichiarazioni, ha dato mandato al suo ufficio ispettivo di verificare se il dott. Forno con tale condotta abbia violato i doveri di correttezza equilibrio e riserbo che devono essere particolarmente osservati nella trattazione di procedimenti delicati come quelli per reati di pedofilia, reati che vanno perseguiti con estrema decisione ma – si precisa nella nota – evitando pericolose generalizzazioni».
LA REPLICA DI FORNO – «Non ho inteso fare alcuna generalizzazione e anzi ho dato atto che migliaia di preti compiono con scrupolo la loro missione», ha precisato Forno. «Ho constatato che le vicende che ho trattato non sono nate da denunce da parte dell’autorità ecclesiastica. Ribadisco, tuttavia, che, una volta iniziate le indagini, non ho mai incontrato ostacoli di alcun tipo da parte delle gerarchie ecclesiastiche. Poiché si tratta di indagini concluse, sarò ben lieto di fornire agli ispettori tutti i chiarimenti ritenuti utili, anche sulla base della esperienza che ho maturato durante questi anni in tutte le indagini per casi di pedofilia e abuso su minori», ha concluso il procuratore aggiunto.
LA DIFESA DELLA CURIA – La Curia di Milano, intanto, ha fatto sapere con una nota che «non ha in nessuno modo coperto i presunti abusi o ostacolato le indagini». Alla Curia di Milano fa eco l’ispettore dei Salesiani di Milano, don Agostino Sosio, il quale – sempre in relazione all’accusa di «copertura» di una presunta molestia che coinvolge uno dei suoi preti – attesta «di essere convinto della sua innocenza e di avere rigettato la richiesta di denaro da parte del padre della presunta vittima». «Il sacerdote indagato – si legge nella nota della Curia – appartiene ad una Congregazione religiosa e non ha incarichi diocesani. Interpellata dalla Procura di Milano nel settembre 2008 a proposito di questo caso, la Curia ha provveduto a indirizzare gli inquirenti all’ordine religioso di competenza». L’ispettore dei Salesiani di Milano, don Sosio, sottolinea inoltre che la congregazione ha preferito «difendere in tribunale l’ innocenza del sacerdote: è stata talmente trasparente e collaborativa la nostra azione che il prete – saputo delle indagini – è di sua iniziativa rientrato dall’estero per mettersi a disposizione degli inquirenti».
LE REAZIONI – Una decisione, quella del ministro Alfano, che ha scatenato la reazione dell’Italia dei Valori: «Alfano dovrebbe congratularsi con il pm milanese – è il commento di Leoluca Orlando- e dovrebbe, invece, fornire più strumenti al comparto per arrestare i criminali e fermare l’abominio della pedofilia. I pedofili e chi li copre vanno comunque puniti e denunciati». Non solo: Alfano, secondo Orlando che lo definisce «il ministro dell’ingiustizia», si dovrebbe vergognare perché «con questa ispezione, sembra voler intimidire i magistrati che lavorano per difendere i bambini dagli orchi, solo perché sarebbero coinvolti alti prelati e sacerdoti. Alfano chiarisca la sua condotta in Parlamento o si dimetta». Di opinione opposta il pdl Maurizio Lupi: «Le parole di Forno sono gravissime e assolutamente fuori luogo. Il giudizio del Papa su questo argomento è netto e ben espresso nella lettera inviata ai cattolici d’Irlanda. Non c’è alcuna volontà di coprire o insabbiare quelli che il Papa definisce con durezza atti peccaminosi e criminali. È ora di smetterla con questi attacchi strumentali che, colpendo la Chiesa, minano le basi stesse della nostra società».
LA DENUNCIA DEL PROCURATORE – Le parole del procuratore Forno erano state chiare: «Nei tanti anni in cui ho trattato l’argomento non mi è mai arrivata una sola denuncia, né da parte dei vescovi né da parte dei singoli preti e questo è un po’ strano». Forno aveva spiegato che «la lista dei sacerdoti inquisiti per reati sessuali non è corta», ma in nessun caso la denuncia è partita dall’ambiente ecclesiastico, bensì dai familiari delle vittime «dopo che si sono rivolti all’autorità religiosa e questa non ha fatto assolutamente niente». Con episodi così numerosi, il procuratore aggiunto avanza anche un dubbio: «che ci siano sacerdoti che scelgono di fare i sacerdoti perché è oggettivo che nella scelta del sacerdozio c’è un’enorme facilitazione nell’avvicinare le vittime». Non solo, conclude, i colpevoli «non vengono cacciati, ma nemmeno messi nelle condizioni di non nuocere più». Lo stesso direttore Vittorio Feltri era intervenuto con un editoriale: «Pensavamo che la piaga della pedofilia fosse estranea al clero italiano – ha scritto Feltri in prima pagina – e invece nessun uomo è immune da vizi e debolezze, nemmeno i preti di casa nostra».
http://www.corriere.it/cronache/10_aprile_02/pedofilia-forno-denuncia-coperture-chiesa-ispettori-alfano_5806b44e-3e5c-11df-b5a6-00144f02aabe.shtml
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