“Se ci sono delle responsabilità, vengano colpite duramente. I bambini non si toccano”. Lo dice al Corriere di Arezzo il parroco della chiesa aretina in cui sarebbe avvenuto lo scabroso episodio che vede indagato per atti sessuali un uomo di 81 anni. Palpeggiamenti su una bimba: una accusa gravissima – pedofilia – tutta ancora da dimostrare.
“Non ero presente a quella santa messa che venne celebrata da un mio sostituto”, dice il parroco del quale non riportiamo il nome perché sull’intera vicenda, data la delicatezza e la fase iniziale delle indagini, il Corriere ha deciso di omettere ogni riferimento a tutela della minorenne. “Appena saputa la cosa, informai subito i carabinieri e invitai la mamma a presentare denuncia”. Era lo scorso dicembre e il presunto atto sessuale oggetto dell’inchiesta sarebbe avvenuto nel luogo consacrato a Dio, durante la cerimonia domenicale.
Dalla denuncia presentata ai carabinieri dalla mamma è stato aperto un fascicolo dal sostituto procuratore Elisabetta Iannelli e nei giorni scorsi il gip Fabio Lombardo ha affidato ad una psicologa l’incarico di stabilire se la minore, nove anni, può essere sentita, con incidente probatorio senza che questo comporti per lei un trauma. La fase è dunque molto delicata. L’uomo accusato nega, e il suo avvocato non rilascia dichiarazioni. Un uomo insospettabile sul quale si è abbattuta l’ombra di uno dei peggiori reati, per di più in un ambiente come la chiesa e durante un rito religioso.
L’inchiesta della procura tende ad accertare – attraverso testimonianze e il racconto della bambina, qualora consentito – se il fatto sia reale e di quale entità. Se frutto di suggestione o di equivoci o un comportamento effettivamente grave da parte dell’adulto, da punire in modo adeguato. Gli incontri tra psicologa e bambina sfoceranno a fine estate nella relazione al giudice in base alla quale si deciderà se effettuare l’audizione. La piccola, in caso si procedesse all’esame, con il supporto di personale specializzato verrebbe fatta entrare in un’aula dotata di specchi che la isolano da giudice, avvocati e pubblico ministero, e in modo soft verrebbe invitata a raccontare la vicenda. Verità e giustizia sono l’obiettivo, senza se e senza ma del parroco della chiesa teatro del brutto episodio.
“La chiesa – osserva – è un luogo sacro pubblico e non si può certo evitare preventivamente l’ingresso a nessuno, non si possono impedire eventuali comportamenti impropri, ma la sicurezza deve esserci per tutti e in primo luogo per i bambini. I minori – ripete – vanno tutelati e garantiti. Per parte nostra abbiamo fatto quello che c’era da fare, adesso attendiamo”.
https://corrierediarezzo.corr.it/news/cronaca/953629/bambina-palpeggiata-in-chiesa-alla-messa-il-prete-chiede-verita-e-giustizia.html
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