Un anno e otto mesi al parroco vittoriese accusato di aver molestato alcuni ragazzini. Ieri mattina don Paolo Gardenal ha patteggiato davanti al giudice Gianlugi Zulian la pena di 1 anno e 8 mesi per il reato di violenza sessuale.
«Il patteggiamento non è stata un’ammissione di colpa, ma un modo per chiudere rapidamente la vicenda, senza coinvolgere utleriormente i minorenni», ha spiegato al termine dell’udienza l’avvocato Andrea Franchin, difensore del sacerdote.
Dopo il pronunciamento della giustizia, si apre per don Paolo Gardenal un nuovo futuro. Il sacerdote non solo non ha sciolto i voti, ma sta gradualmente riprendendo l’attività pastorale. Attività interrotta dopo le gravi accuse formulate nei suoi confronti dal sostituto procuratore Luisa Napolitano.
Il pm aveva ipotizzato la violenza sessuale aggravata nei confronti di giovanissimi parrocchiani. I ragazzini sarebbero stati molestati in diverse occasioni: durante la benedizione, in sala preghiera, mentre giocavano a pallavolo o mentre erano a letto con la febbre. Il primo episodio contestato risale al maggio del 2001 quando, stando alle accuse, don Paolo si era recato in un’abitazione di Vittorio Veneto per la benedizione: in quell’occasione avrebbe preso in braccio il ragazzino (oggi quindicenne) accarezzandolo alle parti intime.
Il caso esplose però qualche mese più tardi, tra il 13 e il 21 giugno, durante i campi scuola organizzati dalla parrocchia ad Auronzo. Secondo le ricostruzioni della Procura, don Paolo avrebbe molestato quattro ragazzini, tutti dodicenni, toccandoli ai genitali. Il sacerdote avrebbe avvicinato i minori mentre erano impegnati in diverse attività: uno stava scrivendo una lettera, un altro era a letto per un malore.
Al ritorno dai campi estivi uno dei ragazzi aveva parlato con i genitori che avevano prontamente denunciato l’accaduto a Telefono Azzurro e ai carabinieri di Vittorio Veneto. La segnalazione era arrivata sul tavolo del sostituto procuratore Luisa Napolitano che aveva aperto un’inchiesta sentendo i cinque minori coinvolti e decidendo alla fine la richiesta di rinvio a giudizio. Ieri mattina, davanti al giudice Gianlugi Zulian, si è tenuta l’udienza conclusasi con il patteggiamento del parroco.
Soddisfatto l’avvocato Andrea Franchin: «Sono state accolte le richieste della difesa. Per don Paolo si è chiuso un incubo e ora il sacerdote può affrontare con serenità tutti i problemi connessi alla sua vicenda».
– Sabrina Tomè
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