<h2 style="text-align: justify;"><strong>Il sacerdote di Covo (BG) “non è vero”</strong></h2> <p style="text-align: justify;">C’è anche un sacerdote bergamasco tra i tre che la’onlus “Rete L’ABUSO” ha segnalato all’ambasciata italiana in Uruguay per violenza sessuale su minori. Si tratta del parroco di Borghetto S. Spirito in provincia di Savona, ma originario di Covo. Nel 1985 come obiettore di coscienza trascorse un anno dai Salesiani di Treviglio. Ad accusarlo è un 29enne che avrebbe subito abusi nella missione di Trenta y Tres in Uruguay fino a 19 anni. Fatti sui quali pesa il rischio della prescrizione. Un episodio più recente, però sarebbe accaduto durante un soggiorno ad Albenga. “Co ha parlato di questa vicenda – racconta Francesco Zanardi della Onlus – un missionario. Abbiamo contattato il ragazzo che ha confermato l’accaduto”. A inizio settembre il 29enne, grazie a una colletta, è volato dall’Uruguay in Italia e per cinque ore ha raccontato la sua vicenda davanti al sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro di Savona, confermando le accuse. Il pm ha aperto un fascicolo, per il momento senza notizia di reato. La “Rete L’ABUSO” ha chiesto a monsignor Guglielmo Borghetti, vescovo di Albenga, di sospendere il sacerdote, che dal canto suo ha presentato le dimissioni, respinte dal vescovo in attesa di avere chiarimenti dalla procura. Il parroco intanto smentisce le accuse “Sono solo calunnie, mai commesso niente del genere – sostiene in un’intervista rilasciata a un quotidiano locale – Questa è una montatura. Dal 2004 non vado più in missione. La gogna mediatica è ciò che uccide”.</p> <p style="text-align: justify;">(p. t.)</p> <p style="text-align: justify;">Il Corriere</p> <img class="alignnone wp-image-62605 size-full" src="https://retelabuso.org/wp-content/uploads/2015/09/Corriere-136x300-1.jpg" alt="" width="136" height="300" />