È stato indubbiamente triste vedere di persona quanti cattolici acclamassero l’elezione del nuovo Papa, molti persino piangevano ignari di chi sia Leone XIV, senza dubbi un esperto in materia di insabbiamenti e come raccontavamo ancora prima del fattaccio, tra i primi da non eleggere…
Certo questo lo sanno molto bene anche i cardinali che lo hanno di fatto votato ma siccome tutti nella loro carriera hanno “qualche scheletro di vittima nell’armadio”, di certo si sono sentiti più tutelati con un Papa ben esperto in materia.
In Vaticano c’erano anche decine di rappresentanti delle associazioni dei sopravvissuti, oltre noi della Rete L’ABUSO anche SNAP, Bishop Accountability, ADULTO di Sebastian Cuattromo e ECA Global che rappresenta ben 40 paesi nel mondo ma anche giornalisti come il peruviano Pedro Salinas e tanti altri la cui presenza ha seminato il terrore tra la stampa pretofila di tutto il mondo, che forse nel momento della diretta ha temuto i sopravvissuti potessero fare i “disturbatori” sullo stile di Paolini, mandando all’aria la merchetta live televisiva…
Ma non è andata così, hanno avuto tutto lo spazio di censura “democratico” dedicato dai media “leonini” alle noiosissime ed irritanti vittime sopravvissute agli abusi del clero, di cui non accennano minimamente, neppure in negativo, pur di negare qualunque contraddittorio.
Come la Rete L’ABUSO augurava nella conferenza stampa del 6 che il nuovo Papa intervenisse, spingendo il Parlamento italiano a mettersi in linea con le normative europee, ora siamo certi che un intervento ci sarà, forse non proprio come ci si saremmo aspettati e tanto meno come a gran voce chiede dal 2019 il Comitato per i diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite, ancora in attesa che il Governo italiano adempia a quei due o tre superflui e mancati dettagli insignificanti che riportiamo di seguito…
Roba da poco…
“Accoglie favorevolmente il piano nazionale per la prevenzione e la lotta contro gli abusi e lo sfruttamento sessuale dei bambini 2015-2017 e la rivitalizzazione dell’Osservatorio per contrastare la pedofilia e la pornografia infantile, il Comitato è preoccupato per i numerosi casi di bambini vittime di abusi sessuali da parte di personale religioso della Chiesa Cattolica nel territorio dello Stato Membro e per il basso numero di indagini criminali e azioni penali da parte della magistratura italiana.Con riferimento alle sue precedenti raccomandazioni (CRC / C / ITA / CO / 3-4, par. 75) e al commento generale n. 13 (2011) sul diritto del bambino alla libertà e contro tutte le forme di violenza nei suoi confronti e prendendo atto dell’Obiettivo 16.2 per lo Sviluppo Sostenibile, il Comitato raccomanda all’Italia di:
(a) Adottare, con il coinvolgimento attivo dei bambini, un nuovo piano nazionale per prevenire e combattere l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei bambini e assicurarne l’uniforme implementazione su tutto il suo territorio e a tutti i livelli di governo;
(b) Istituire una commissione d’inchiesta indipendente e imparziale per esaminare tutti i casi di abuso sessuale di bambini da parte di personale religioso della Chiesa Cattolica;
(c) Garantire l’indagine trasparente ed efficace di tutti i casi di violenza sessuale presumibilmente commessi da personale religioso della Chiesa Cattolica, il perseguimento dei presunti autori, l’adeguata punizione penale di coloro che sono stati giudicati colpevoli, e il risarcimento e la riabilitazione delle vittime minorenni, comprese coloro che sono diventate adulte;
(d) Stabilire canali sensibili ai bambini, per i bambini e altri, per riferire sulle violenze subite;
(e) Proteggere i bambini da ulteriori abusi, tra l’altro assicurando che alle persone condannate per abuso di minori sia impedito e dissuaso il contatto con i bambini, in particolare a livello professionale;
(f) Intraprendere tutti gli sforzi nei confronti della Santa Sede per rimuovere gli ostacoli all’efficacia dei procedimenti penali contro il personale religioso della Chiesa Cattolica sospettato di violenza su minori, in particolare nei Patti Lateranensi rivisti nel 1985, per combattere l’impunità di tali atti;
(g) Rendere obbligatorio per tutti, anche per il personale religioso della Chiesa Cattolica, la segnalazione di qualsiasi caso di presunta violenza su minori alle autorità competenti dello Stato Membro;
(h) Modificare la legislazione che attua la Convenzione di Lanzarote in modo da garantire che non escluda il volontariato, compreso il personale religioso della Chiesa Cattolica, dai suoi strumenti di prevenzione e protezione.”
Qui vale la pena di ricordare le risposte della Delegazione italiana in quella seduta dove a fronte di una prevenzione ZERO dell’Italia, la dott.sa Concetta Potito (Ufficio legislativo del Ministero della giustizia italiana) rassicurava dopo lo stupro, le pene alle quali i pedofili vanno in contro nel malaugurato caso che per disgrazia qualcuno li quereli.
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.