Nonostante un avviso conclusioni indagini per falsa testimonianza, emesso dalla Procura di Enna, e notificato al vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, Rosario Gisana e al suo vicario giudiziale, Vincenzo Murgano, per falsa testimonianza, oltre ad un profilo di scarsa etica che ammanta, ormai chiaramente, la Circoscrizione vescovile di Piazza Armerina, il vescovo ed il suo vicario generale Nino Rivoli, continuano imperterriti ad officiare cerimonie ufficiali come quella della inaugurazione del Giubileo della Speranza, lanciando strali dal pulpito.
E’ accaduto ieri a Piazza Armerina dove Gisana ha officiato il Giubileo ordinario dell’Anno Santo 2025, nella Basilica Cattedrale di Piazza Armerina. “Una chiesa gremita” dicono dalla Diocesi, pochi pochissimi fedeli considerato che la Diocesi conta tantissimi comuni, da Enna fino a Gela, in provincia di Caltanissetta e, dunque, l’affluenza doveva essere oceanica.
Ed è saltato agli occhi la totale assenza delle istituzioni, eccezion fatta per il sindaco Nino Cammarata, che è andato via quasi subito, e dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine. E’ proprio il vicario generale, Rivoli, a pronunciare le parole prese in prestito direttamente da Dio “ Guarda le stelle, e contale se riesci a contarle, rubo la voce a Dio “ dice il prelato in chiesa, lo stesso Dio che il vicario bestemmia, più volte, nel corso delle intercettazioni, finite agli atti del processo contro Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato a 4 anni e mezzo, in primo grado dal Tribunale di Enna per “violenza sessuale a danno di minori”.
E, così ancora una volta, il Movimento “non accetto prediche da chi copre un abuso” costituito da cattolici ferventi e non, torna a chiedere di porre fine a queste pagliacciate nella casa di Dio, chiede di potere tornare a pregare nelle chiese in cui officino sacerdoti puliti, che il vescovo, cosi come il vicario giudiziale Vincenzo Murgano, attuale parroco della chiesa Madre di Enna, anche lui colpito dall’avviso conclusioni indagini per falsa testimonianza, facciano un passo indietro e liberino questa Diocesi dalle loro presenze ingombranti. Per il bene della Chiesa e dei tanti fedeli che in quel Dio ancora ci credono .
Il silenzio assordante che ha contraddistinto tutto il processo a Giuseppe Rugolo, non è più accettabile. La sentenza e le sue motivazioni segnano un momento drammatico che va ben oltre il singolo caso: coinvolge la reputazione e la credibilità di intere istituzioni religiose e civili. Non possiamo più ignorare le implicazioni morali, sociali e civili che tale vicenda ha sollevato.
Chiediamo, con forza, che il vescovo faccia un passo indietro e riconosca le proprie responsabilità in una vicenda che ha danneggiato la comunità, gettando ombre sulle istituzioni ecclesiastiche . Un vescovo, che alla luce di quanto emerso durante il processo, non ha mai avuto una sola parola di conforto per le vittime di abusi, perpetrati sotto il suo manto e nella sua Diocesi.
Enna 30 dic 24
Il movimento “non accetto prediche da chi copre un abuso”
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