(DIRE) Roma, 12 set. – “Il mio lavoro si è concentrato e si concentrerà anche quest’anno, nel rendere edotti i ragazzi sul tema degli abusi, per quello che potrò e mi consentiranno di fare.
Lavoro per non lasciare i ragazzi nell’ombra e in quelle situazioni fumose che non garantiscono seriamente la loro protezione e la loro tutela”, lo ha detto Monica Sansoni, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Lazio, intervenendo alla conferenza organizzata da Rete L’Abuso per presentare il report sulle vittime di pedofilia in Italia. Il report conta 1.570 ‘sopravvissuti’ agli abusi, di questi ben 1.426 sono minori vittime di sacerdoti.
“Sono numeri importanti- ha commentato Sansoni- ma immaginiamo quanto sia il sommerso, quanti siano i casi che non emergono. In questi giorni di fine estate, ad esempio, sono stata già contattata da tre famiglie che mi vogliono rappresentare abusi ai danni di minori che provengono da ambienti della Chiesa”. “Tra i nostri compiti, come garanti- continua Sansoni- c’è quello di tutelare i giovani, ossia insegnargli quali sono gli atteggiamenti lesivi dei loro diritti e consentirne il recupero e il benessere psicofisio, su questo dobbiamo concentrarci”.
Parlare di questi temi con i ragazzi o le famiglie, però, non è facile. “Ho più facilità ad approcciate l’argomento sotto il punto di vista del web- dice Sansoni- Quando, invece, si vanno a toccare i segnali di rischio ‘faccia a faccia’ trovo più difficoltà all’approccio perché c’è una difficoltà proprio ad affrontare l’argomento sessualità e a indicare quali sono i comportamenti leciti e quali no.
Ma bisogna formare i ragazzi affinché essi stessi possano individuare i campanelli d’allarme che conducono il minore a essere bersaglio del pedofilo”. “La paura più grande che hanno i giovani abusati- conclude la garante- è quella di non essere creduti ed è per questo che io, in primis, mi faccio portavoce delle loro denunce anche quando ho pochi elementi da portare alla Magistratura”. (Mab / Dire) 13:18 12-09-24 NNNN
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