Era stato arrestato con la pesante accusa di pedofilia, condannato a 7 anni e ora, padre Carlos Alberto Pérez, il missionario colombiano aggregato alla chiesa del Sacro cuore di Carpineto Romano, comune di 4 mila anime, andrà in carcere.
Il Tribunale di Velletri lo aveva condannato a 8 anni, dopo un’istruttoria lunga e complessa, basata su testimonianze e interrogatori protetti a minori. Poi la condanna era stata riformata a 7 in Corte di appello e il 17 luglio scorso è arrivato l’ordine di carcerazione. Per il sacerdote sudamericano, arrivato nel paesino incastonato nei Monti Lepini assieme ad altri confratelli appartenenti alla congregazione dei padri eudisti, si sono aperte le porte del carcere di Velletri.
I carabinieri della stazione di Carpineto lo hanno rintracciato nel pomeriggio del 17 luglio in una comunità di recupero di Alatri, in provincia di Frosinone, dove il prete colombiano, finito nella rete della giustizia per atti sessuali su minori , stava scontando la pena ai domiciliari dopo l’arresto avvenuto il giorno di Venerdì Santo (15 aprile) del 2022.
La vicenda
Padre Perez, giunto a Carpineto poco prima del 2020, era già finito in carcere subito dopo l’arresto in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari di Velletri; successivamente, aveva ottenuto un beneficio nella pena ed era stato trasferito nella comunità del frusinate.
Il prete, i cui atteggiamenti avevano sollevato dubbi e perplessità tra i residenti fin dal suo arrivo in paese, era stato denunciato nel dicembre 2021 dai genitori di due minorenni, avvicinati al di fuori della parrocchia, dove il sacerdote celebrava solo messe e funerali, così era stato chiarito dalla Diocesi Alatri – Anagni, «senza svolgere attività di catechismo», come a voler allontanare i dubbi sulla possibilità che potessero esserci altre vittime.
Sulla torbida vicenda delle attenzioni sessuali rivolte ai due ragazzini erano intervenuti anche i carabineri del Ris, il Reparto Investigazioni Scientifiche, che avevano svolto accertamenti tecnici sui cellulari. Anche due minori erano stati ascoltati in presenza di psicologi. Gli investigatori avevano trovato, sui telefonini esaminati, messaggi inequivocabili spediti dal religioso straniero, che aveva anche inviato più di una offerta di denaro ai due giovanissimi di età inferiore ai 14 annu, a quanto pare accompagnata da richieste di incontri nel bosco e in paese, durante le quali c’erano allusioni sessuali e “massaggi” sul corpo.
Erano stati proprio questi messaggi a insospettire i genitori dei ragazzi, che senza esitare avevano deciso di sporgere denuncia ai carabinieri. Carpineto era stata sconvolta dall’arresto, lo scompiglio e l’allarme tra i parrocchiani era stato inevitabile, nonostante i tentativi di minimizzare, per evitare di infangare gli ambienti di chiesa nel loro complesso. Qualcuno in paese, dopo la diffusione dell’ordine di carcerazione del sacerdote, ha anche commentato «poverino, non si meritava tanto», precisando che padre Carlos era riuscito anche a farsi benvolere, con atteggiamenti miti e disponibili.
https://www.ilmessaggero.it/roma/metropoli/padre_perez_carpineto_romano_abusi_sessuali_minori_carcere_ultime_notizie-8252638.html
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