Il Giudice per le indagini preliminari Dott. Emilio Fois ha archiviato con un ragionamento lineare e coerente il procedimento penale instaurato a seguito della querela sporta dal sacerdote Giuseppe Rugolo nei confronti del presidente della Rete L’ABUSO.
Va premesso che il religioso è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Enna lo scorso marzo, a 4 anni e 6 mesi, per violenza sessuale su minorenni in cui si è costituita parte civile l’associazione Rete l’abuso.
Il Giudice, ha sciolto la riserva assunta all’udienza del 4.10.2023 tenuta nel contraddittorio delle parti sull’opposizione interposta dal religioso alla richiesta di archiviazione avanzata dal P.M. nel procedimento penale contro Francesco ZANARDI per il reato di diffamazione e di pubblicazione arbitraria di atti.
L’organo di controllo delle indagini preliminari ha analiticamente demolito le argomentazioni strumentalmente interposte dal sacerdote confermando la fondatezza della richiesta del P.M. circa l’insostenibilità dell’imputazione richiesta dallo stesso Rugolo rendendo vana la prosecuzione delle indagini.
Deve farsi notare che il principio che la difesa di Rugolo ha inteso far accedere in senso anticostituzionale avrebbe se accolto implicato una compressione inaccettabile della libertà di informazione una sorta di censura a prescindere perché nella sostanza il principio invocato se accolto avrebbe impedito ai cronisti di poter informare la collettività dei fatti di violenza sessuale se non dopo la sentenza definitiva e sempre modulato dall’accertamento processuale.
E’ dunque confermato dall’importanza culturale insita nella pronuncia del Tribunale di Savona la quale, riconosciuta la continenza della notizia, pone al centro l’interesse dei cittadini e delle cittadine all’informazione dei fatti di violenza o di abuso realizzati in ogni spazio della vita sociale e dunque non solo in quelli gestiti dalle istituzioni religiose.
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