di Federico Tullli – Chi è il pedofilo? Lo abbiamo chiesto questa settimana al professor Andrea Masini, psichiatra e psicoterapeuta, direttore della rivista scientifica Il sogno della farfalla e docente della scuola di psicoterapia dinamica Bios Psiché
Il pedofilo ha una patologia psichiatrica gravissima che però può essere “compresa” in senso scientifico come un disturbo di personalità, tipo psicopatia. I pedofili sono degli psicopatici, sono dei malati che mettono insieme una grave malattia e una lucidità di comportamento propria dei criminali. E con lucidità scelgono le vittime, consapevoli del reato che compiono e dei rischi che possono correre. Nell’Ottocento li chiamavano “criminali nati” ma oggi sappiamo che psicopatici si diventa, non ci si nasce. A volte, nel caso dei pedofili, sono delle persone abusate a loro volta da bambini. In loro c’è una catena di malattia, di dolore e di delinquenza molto marcate.
Per quanto riguarda i preti pedofili, le gerarchie ecclesiastiche hanno sempre detto che si tratta di casi isolati. Numeri scioccanti invece sono emersi anche dalle recenti inchieste in Francia e Spagna. Qualche migliaio di preti coinvolti, decine di migliaia di vittime.
Ma no! Si tratta di una prassi criminale diffusa che evidentemente si lega in qualche modo alla cultura cattolica e all’organizzazione della Chiesa cattolica. La serialità sottolinea drammaticamente l’aspetto criminale della malattia mentale. Non riescono a fermarsi. O li ferma la magistratura o non riescono a fermarsi. In questo misto di criminalità e di patologia. Loro hanno perduto l’infanzia. In questo modo criminale vorrebbero ricostruire un rapporto con l’infanzia che hanno perduto. È una dinamica violentissima. Così come lo stupratore delle donne vorrebbe creare un rapporto con le donne ma lo fa in un modo violentissimo e criminale.
A proposito di “cultura” religiosa, ancora oggi lo stupro subito da un bambino, per la Chiesa, dal papa in giù, è considerato ed è trattato innanzitutto come un peccato.
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