“Don Giglio cascò dalle nuvole e negò assolutamente di aver avuto atteggiamenti equivoci dal punto di vista affettivo nei confronti dei ragazzi”. Con queste parole il vescovo emerito di Prato, Franco Agostinelli, ha risposto alle domande del pubblico ministero Valentina Cosci in aula durante una delle udienze a carico di don Giglio Gilioli, 77 anni, e di Lucio Fossanova, ex seminarista di 40 anni, (difesi rispettivamente dagli avvocati Cristina Menichetti e Carlotta Taiti), accusati di violenza sessuale nei confronti di uno dei ragazzi che, all’epoca dei fatti, frequentava la congregazione dei Discepoli dell’Annunciazione, fondata dallo stesso sacerdote.
“Qualcuno parlava di una azione di invadenza di natura psicologica, di plagio di don Giglio nei confronti dei ragazzi ma mai nessuno mi aveva detto di atteggiamenti sessuali – ha proseguito il vescovo emerito – Fin da quando arrivai a Prato mi accorsi di qualcosa di strano all’interno della congregazione tanto che chiesi la verifica apostolica. Successivamente fu chiusa dalla Santa Sede per questioni di dottrina e diritto canonico, non per abusi sessuali. Don Giglio vive ad Aulla e non può più fare congregazione”.
Il sacerdote e l’ex seminarista devono rispondere di violenza sessuale nei confronti di un ragazzo che all’epoca era minorenne. I fatti sono lontani nel tempo (fra il 2008 e il 2012), ma emersero solo molti anni dopo, nel 2020. Agostinelli ricevette le confidenza di due sacerdoti che, a loro volta, avevano raccolto la testimonianza di un giovane che parlava di violenze di gruppo avvenute quando era molto piccolo all’interno della congregazione. In realtà, le accuse di violenza di gruppo sono cadute.
E’ rimasta in piedi la violenza sessuale riferita, però, al fratello maggiore. Vennero indagati 11 religiosi ma a processo sono finiti solo in due, don Giglio appunto e l’ex seminarista. Il procedimento va avanti con la sola accusa riferita al fratello più grande che, fra l’altro, non ha mai sporto denuncia al contrario del fratello più piccolo.
“Don Giglio mi spiegò – ha aggiunto Agostinelli in aula – che i due ragazzi provenivano da una famiglia molto numerosa che la congregazione aiutava economicamente. Si difese sostenendo che le accuse erano partite quando gli aiuti economici della congregazione vennero meno. Io stesso, una volta, parlai con la madre dei ragazzi che chiedeva soldi. Non fece cenno a presunte attenzioni sessuali”. Sempre durante l’udienza di ieri sono stati sentiti alcuni frati e suore che frequentavano la congregazione all’epoca in cui i due fratelli erano stati affidati dalla famiglia. Il processo è stato aggiornato.
Laura Natoli
https://www.lanazione.it/prato/cronaca/prete-accusato-di-violenza-sessuale-nego-qualcuno-parlava-di-plagio-89dbcf4c
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