Città del Vaticano – La Germania è letteralmente sotto choc, alle prese con uno dei casi più eclatanti di pedofilia, dopo che l’ufficio del Procuratore di Colonia ha formalmente accusato un ex prete di ben 118 abusi sessuali. Le accuse si riferiscono ad un periodo compreso tra il 1993 e il 2018.
La lunga lista di crimini
L’uomo, 70 anni, chiamato solo U., avrebbe violentato nove ragazzine quando avevano meno di 14 anni. Secondo l’accusa avrebbe commesso anche 31 atti di abuso contro le sue tre nipotine, all’epoca minorenni, nella cittadina di Gummersbach tra il 1993 e il 1999. Alla lunga lista di crimini che sono stati letti in aula, anche l’avere approfittato di una bambina di appena 11 anni che aveva incontrato attraverso una famiglia di fedeli che seguiva in qualità di sacerdote e padre spirituale dei genitori. Nessuno avrebbe mai sospettato una condotta talmente obbrobriosa.
Il processo di U. è in corso da qualche tempo ed è considerato, tra tutti, il più grave da quando è esploso in Germania lo scandalo della pedofilia nella Chiesa, sollevando dubbi su come le autorità ecclesiastiche finora hanno gestito tante informazioni riservate sui sacerdoti. Generalmente la regola che veniva seguita dai vertici, su indicazione di Roma, era di tutelare l’immagine della istituzione cattolica a scapito delle vittime, solitamente ignorate o messe a tacere.
L’ex cappellano dell’ospedale U. è sotto processo da novembre. Il sacerdote ha confessato molti abusi e il verdetto è atteso intorno al 24 febbraio. Rappresentanti di spicco della Chiesa, come l’arcivescovo di Amburgo e l’ex capo del personale di Colonia, monsignor Stefan Hesse, e il canonista Guenter Assenmacher hanno testimoniato nel processo.
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