“L’abuso delle religiose è un problema serio, un problema grave. Io sono cosciente, anche qui a Roma, sono cosciente dei problemi, delle informazioni che vengono. E non solo l’abuso sessuale della religiosa, anche l’abuso di potere, l’abuso di coscienza.Dobbiamo lottare contro questo”. Lo ha detto papa Francesco intervenendo ‘a braccio’, dopo aver consegnato il discorso scritto, nell’udienza alla plenaria dell’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg). “Il problema degli abusi non si risolve, con soluzioni della Chiesa, da un giorno all’altro: si è cominciato un processo – ha osservato il Pontefice -. Ieri è uscito un altro documento, e così, lentamente, stiamo facendo un processo. Perché è una cosa che da venti anni a adesso noi non avevamo coscienza e stiamo prendendo coscienza, con tanta vergogna, ma benedetta vergogna, perché la vergogna è una grazia di Dio”. “Ma è un processo e dobbiamo andare avanti, avanti, in un processo, passo passo, per risolvere questo problema”, ha ribadito. “Alcune delle organizzazioni antiabusi non sono rimaste contente dell’incontro a febbraio – ha riconosciuto Francesco -.’No, ma non hanno fatto nulla’. Io li capisco, perché c’è la sofferenza dentro. Io ho detto che se noi avessimo impiccato 100 preti abusatori in Piazza San Pietro sarebbero stati tutti contenti, ma il problema non sarebbe risolto”. “I problemi nella vita si risolvono con i processi non occupando spazi”, ha aggiunto.
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