PARIGI-ADISTA. In audizione, ieri 7 maggio al Senato, dalla cosiddetta «Commissione di informazione sulle politiche pubbliche di prevenzione e repressione delle infrazioni sessuali suscettibili di essere commesse da persone i contatto con i minori», il vescovo di Reims, mons. Eric de Moulins-Beaufort, in qualità di presidente della Conferenza episcopale francese, ha detto che la pedofilia nella Chiesa «è un problema sistemico». «Oggi non lo si può più considerare un fatto puramente marginale; dobbiamo considerare che è un problema sistemico e che bisogna trattarlo come tale. E siamo ben decisi a farlo», ha dichiarato.
«Non ci si può più accontatare di dire “è qualche caso marginale”», ha aggiunto. «Un aspetto del problema è che è stato mal affrontato per tanto tempo perché è stato trattato caso per caso, e nessuno, in nessuna diocesi, ha fatto la somma dei casi».
L’arcivescovo di Reims – che, eletto il 3 aprile scorso dall’assemblea dei vescovi quale presidente dell’organismo, entrerà operativamente in fuzione il 1° luglio – ha affermato di avere molte aspettative rispetto alla Commissione d’inchiesta sulle aggressioni sessuali commessi da preti su minori a partire dagli anni ‘50, nella speranza che «fornirà un quadro dell’ampiezza del fenomeno». È «importante», secondo mons. de Moulins-Beaufort, che ne emergano «analisi psicologiche e sociologiche approfondite per comprendere il fenomeno» della pedofilia e «le condizioni sociali» a motivo delle quali «non lo si è visto. Cosa, questa, particolarmente drammatica».
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