Il servizio sarà gestito da una neuropsichiatra infantile. Marino:«Noi siamo storicamente in difetto»
Nel difficile rapporto tra Chiesa e pedofilia, ancor più in una diocesi come quella savonese, dove gravi episodi hanno lasciato un segno indelebile, il vescovo Calogero Marino compie un passo significativo verso le vittime. Da venerdì prossimo verrà attivato un servizio per le segnalazioni di abusi subiti in ambito clericale. Minori e soggetti adulti fragili, che ritengano di essere stati vittime di abusi fisici o psicologici, potranno trovare un punto di ascolto a cui rivolgersi, all’interno della diocesi. L’ha annunciato monsignor Marino che, per l’iniziativa, è stato citato positivamente dalla stampa cattolica nazionale, in occasione della trentatreesima giornata dei “Bambini vittime di pedofilia”, promossa da Meter Onlus in Sicilia.
Un evento, celebrato lo scorso 5 maggio ad Avola, a cui monsignor Marino ha aderito idealmente inviando, a sua volta, un messaggio di solidarietà ribadendo l’adesione personale e della diocesi. Lo sportello savonese avrà come referente la neuropsichiatra infantile Maria José Baldizzone. Chi abbia bisogno di aiuto potrà stabilire un primo contatto tramite email scrivendo a [email protected]. Accanto alla Baldizzone ci saranno altri esperti, competenti in vari ambiti, di supporto per approfondire il problema. «Su questo terreno – ha detto il vescovo Marino- la Chiesa è stata storicamente in difetto. Il desiderio è quello della assoluta trasparenza e il servizio ha anche lo scopo di salvaguardare il lavoro encomiabile e generoso di quanti, inambito ecclesiale, si spendono nell’educazione dei minori». La diocesi ha precisato che lo sportello risponde a una duplice finalità: «Offrire iniziative di formazione e momenti di riflessione per gli operatori pastorali. Ma anche accogliere – garantendo ovviamente la riservatezza segnalazioni di eventuali casi di abuso, che si verifichino in ambito ecclesiale».
Sulle modalità operative dello sportello non sono stati, ad oggi, forniti ulteriori dettagli né sulle modalità dell’assistenza al percorso legale, da intraprendere in caso di presunte violenze. Un passaggio nuovo e importante, all’interno di una diocesi, quella savonese, dilaniata da drammatici casi di pedofilia che hanno sconvolto per anni l’intero territorio.
Era il 2012 quando la Procura della Repubblica acquisì dalla Curia savonese una serie di documenti nell’ambito di un’indagine sui casi di pedofilia, avvenuti nella diocesi ligure. Denunce che coinvolsero i sacerdoti, Nello Giraudo, poi condannato per pedofilia, e don Giorgio Barbacini. Una battaglia contro l’omertà, condotta dal savonese Francesco Zanardi, presidente dell’associazione Rete L’abuso, che due anni fa,nel gennaio del 2017, incontrò monsignor Gero relazionandolo sui singoli casi verificatisi sul territorio e sulla condizione delle vittime.
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