Lo scandalo si allarga: accuse di abusi e stupro a un anziano sacerdote ora in Veneto
La testimonianza
«Quel prete mi ha violentato. Per colpa di don Eliseo ho vissuto anni di abusi e vergogna, costretto per lungo tempo a sopportare senza poter reagire». Daniel Sgardelis ha 43 anni, è nato e vive a Tartagal, Salta, in Argentina. Ma la sua infanzia e l’adolescenza li ha trascorsi nella città sudamericana di La Plata,a studiare e vivere all’Antonio Provolo Institute. «La mia vita è stata rovinata da tutto questo, era come un buco nero. Ho sofferto troppo e mi sono quasi ucciso. State facendo giustizia per gli abusi commessi dai preti dell’Istituto Provolo sui ragazzi sordomuti nella sede di Lujan de Cuyo, a Mendoza (dove esercitava don Corradi, ndr), ma ora vogliamo la verità anche per i crimini avvenuti nella sede di La Plata. Conosco persone che si sono suicidate per tutto quello che è successo». Ed è stato così che, a partire dalle denunce di Sgardelis e di «decine di altri ex allievi», il procuratore di La Plata Cecilia Cordfield, specializzata in reati a sfondo sessuale, ha deciso di aprire in Argentina una seconda inchiesta sulle presunte violenze commesse ai danni di bambini e adolescenti sordomuti da personale religioso e civile delle sedi locali del Provolo. Erano quasi due anni che, nel riserbo più totale, gli inquirenti di La Plata indagavano, raccoglievano denunce e testimonianze, cercavano riscontri. Una seconda inchiesta che, negli ultimi giorni, è giunta alla svolta: il procuratore Corfield ha chiesto la carcerazione di don Primati e il «giudice delle garanzie» (l’equivalente argentino del nostro gip, giudice per le indagini preliminari) Silver Jorge Moya Panisello ha firmato l’ordine di arresto internazionale due notti fa, tra martedì e mercoledì. Stando alla procura di La Plata, al momento ammonterebbero a undici le vittime di abusi sessuali nella locale sede del Provolo che chiamano in causa don Eliseo. Violenze che, stando all’accusa, l’anziano religioso avrebbe commesso tra il 1982 e il 2002, prima di far ritorno in Italia.
L’associazione Rete L’Abuso
«Ci è voluto tempo, ma finalmente – reagisce Francesco Zanardi, presidente dell’associazione Rete L’Abuso org – gli inquirenti argentini con questo mandato d’arresto per don Primati attestano la totale veridicità delle nostre denunce. Con un ampio dossier che raccoglieva numerose e documentate segnalazioni, puntavamo il dito proprio all’indirizzo di don Eliseo». E non è tutto: «Dal nostro pool di legali argentini, ci giunge notizia che – rivela Zanardi – questa nuova inchiesta di La Plata potrebbe estendersi ad altri soggetti e riservare ulteriori sviluppi. Finalmente le vittime, dopo anni e anni di porte sbattute in faccia, stanno ricevendo la giustizia che tanto invocavano». Altri colpi di scena all’orizzonte?
https://corrieredelveneto.corriere.it/verona/cronaca/19_aprile_25/pedofilia-pm-argentini-chiedonol-estradizione-un-prete-provolo-2369f50a-672b-11e9-9051-8227cfae5472.shtml
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