Norme più rigide: saranno applicate in Vaticano e in tutte le sedi diplomatiche della Santa Sede
Obbligo di denuncia per chiunque venga a conoscenza ( tranne in confessione) di abusi ( sessuali e non, quindi anche maltrattamenti e violenze) su minori o su adulti vulnerabili. Procedibilità d’ufficio, competenza del sistema penale vaticano e della Gendarmeria. Prescrizione lunga (vent’anni) che nel caso di abusi su minori scattano a partire dal compimento dei diciotto anni. Divieto di intrattenersi da soli con minori per quanti lavorano in Vaticano e di stabilire rapporti preferenziali con singoli minori e “rivolgersi a un minore in modo offensivo o assumere comportamenti inappropriati o sessualmente allusivi, chiedere a un minore di mantenere un segreto, fotografare o filmare un minore senza il consenso scritto dei suoi genitori».
Sono molto rigide le nuove norme antipedofilia firmate oggi dal Papa con due nuove leggi (un Motu proprio e una nuova legge penale, la CCXCVII) che si applicheranno subito sul territorio della Città del Vaticano, alla Curia Romana e alle Nunziature ( le ambasciate, il personale diplomatico eccetera) sparse in tutto il mondo. La loro importanza è che renderanno effettive e cogenti le sanzioni penali già previste dalla legge vaticana numero VIII del luglio 2013 ( i reati di violenza, abuso,atti sessuali con minori) già prevedono pesanti condanne a svariati anni di carcere .
Nonostante saranno valide solo sul territorio del piccolo Stato dove vivono e lavorano moltissimi sacerdoti e religiosi ma dove i bambini sono pochi, hanno un valore paradigmatico per tutta la Chiesa anche perché sono accompagnate da linee guida pastorali per il Vicariato della Città del Vaticano – sempre firmate da Papa Francesco cioè per le due parrocchie presenti e per il Preseminario San Pio X che fu al centro di denunce contenute in un libro di Gianluigi Nuzzi – e seguono di poco più di un mese l’incontro dello scorso febbraio che ha visto radunati Oltretevere i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo e ne rappresentano in qualche modo una prima conseguenza.
La novità più significativa riguarda infatti l’obbligo di denuncia e la sanzione per il pubblico ufficiale che omette di segnalare all’autorità giudiziaria vaticana abusi di cui è venuto a conoscenza, fatto salvo il segreto della confessione. Ciò significa che tutti coloro che, nello Stato e per estensione nella Curia romana, ma anche tra il personale diplomatico, svolgono il ruolo di pubblico ufficiale (oltre il 90 per cento delle persone che lavorano in Vaticano o per la Santa Sede) saranno sanzionati in caso di mancata denuncia.
Un’ulteriore, novità è rappresentata dall’istituzione da parte del Governatorato, nell’ambito della Direzione vaticana di Sanità e Igiene, di un Servizio di accompagnamento per le vittime di abusi, che sarà coordinato da un esperto qualificato. Le vittime avranno dunque qualcuno a cui rivolgersi per trovare aiuto, ricevere assistenza medica e psicologica, essere messe a conoscenza dei loro diritti e di come farli valere. Novità anche per quanto riguarda la selezione e l’assunzione del personale del Governatorato e della Curia Romana: dovrà essere accertata l’idoneità del candidato a interagire con i minori.
Chiunque sarà dichiarato colpevole di abuso oltre la condanna penale «sarà rimosso dai suoi incarichi» in Vaticano. Se si tratta di un sacerdote subentrano poi tutte le normative canoniche vigenti.
https://www.huffingtonpost.it/2019/03/29/pedofilia-papa-francesco-vara-un-motu-propriu-obbligo-di-denuncia-per-chi-sa-di-abusi-su-minori-e-perseguibilita-dufficio_a_23702313/