Papa Francesco ha promulgato tre testi per lo Stato della Città del Vaticano e la Curia romana per arginare gli abusi sessuali da parte del clero. Nel dettaglio, il Pontefice ha promulgato un motu proprio per il Vaticano con la relativa legge sulla ‘protezione dei minori e delle persone vulnerabili’ e le Linee guida pastorali per il Vicariato della Città del Vaticano. Si tratta di tre documenti che arrivano a poco più di un mese dal summit voluto dal Papa lo scorso febbraio con i capi delle Conferenze episcopali di tutto il mondo.
Papa Francesco, firmando tre documenti per arginare gli abusi del clero – applicabili per il Vaticano e la Curia romana – introduce una serie di novità significative nella lotta agli abusi. La prima novità, come segnala il direttore editoriale Andrea Tornielli, riguarda il fatto che “tutti i reati legati all’abuso sui minori, non soltanto quelli di natura sessuale, ma anche ad esempio i maltrattamenti, saranno ‘perseguibili d’ufficio’ cioè anche in mancanza della denuncia di parte”. La seconda novità è relativa all’introduzione di una prescrizione di vent’anni che decorrono ‘in caso di offesa a un minore, dal compimento del suo diciottesimo anno di età’. Tornielli segnala in proposito che “non si parla qui di leggi canoniche, ma di leggi penali dello Stato della Città del Vaticano, dove non essendo mai stato adottato il Codice Rocco promulgato in Italia nel periodo fascista, ancora vige il Codice Penale Zanardelli che per questi reati prevedeva prescrizioni mai superiori ai quattro anni dal compimento del reato stesso”. Altra novità riguarda l’obbligo di denuncia e la sanzione per il pubblico ufficiale che omette di segnalare all’autorità giudiziaria vaticana abusi di cui è venuto a conoscenza, fatto salvo il sigillo sacramentale, cioè l’inviolabile segreto della confessione. “Ciò significa – ragguaglia Tornielli – che tutti coloro che, nello Stato e per estensione nella Curia romana, ma anche tra il personale diplomatico al servizio delle nunziature, svolgono il ruolo di pubblico ufficiale (oltre il 90% delle persone che lavorano in Vaticano o per la Santa Sede) saranno sanzionati in caso di mancata denuncia”.
In Vaticano nascerà tra l’altro un servizio ad hoc per dare assistenza alle vittime di abusi sessuali da parte del clero non solo in termini di ascolto ma anche per tutelare nei diritti. Nel dettaglio, come si legge all’art. 10, “il Servizio di accompagnamento offre ai minori, ai loro genitori, formatori, educatori e responsabili un’informazione adeguata sui rischi in materia di sfruttamento, di abuso sessuale e di maltrattamento, nonché sui mezzi utili ad identificare e prevenire tali offese. L’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica organizza, di concerto con il Servizio di accompagnamento, programmi di formazione per il personale del Governatorato circa i rischi in materia di sfruttamento, di abuso sessuale e di maltrattamento dei minori, nonché sui mezzi per identificare e prevenire queste offese e sull’obbligo di denuncia”. L’articolo 11 è dedicato al ‘reclutamento del personale’ e dispone che “nella selezione ed assunzione del personale del Governatorato, nonché di coloro che prestano collaborazione in forma volontaria, deve essere accertata l’idoneità del candidato ad interagire con i minori. La Commissione per la Selezione del personale si avvale del Servizio di accompagnamento per adottare orientamenti e definire procedure allo scopo di accertare l’idoneità dei candidati”.
Le vittime: “Fumo negli occhi” – “Fumo negli occhi”. Le vittime di abusi sessuali da parte dei preti danno voce alla loro rabbia dopo la pubblicazione dei tre documenti del Papa volti ad arginare la piaga degli abusi. I documenti resi noti oggi saranno validi per il territorio del Vaticano dal 1 giugno e riguarderanno anche la Curia romana e il Vicariato. “Questi provvedimenti andrebbero applicati in tutto il pianeta invece, trattandosi di un motu proprio, non avranno validità oltre il Colonnato”, dice all’Adnkronos Francesco Zanardi, presidente della Rete L’Abuso. “Il Vaticano non può fare ingerenza sugli Stati esteri. Il problema,- rileva Zanardi – e lo diciamo da sempre, è che a gestire le cose deve essere l’Autorità giudiziaria nei Paesi dove viene commesso l’abuso”. Il presidente della Rete l’Abuso ricorda la vicenda dei presunti abusi ai chierichetti del pre-seminario San Pio X all’interno del Vaticano. “Non se ne sa più nulla. Una delle vittime – dice Zanardi – è venuta da noi. Stiamo portando avanti il caso insieme all’avvocato Mario Caligiuri del foro di Roma”.
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