Pell, 77 anni, era stato giudicato colpevole lo scorso dicembre. Rischia fino a 50 anni di carcere
Il cardinale George Pell è stato condannato in Australia per violenza sessuale di minori. L’alto prelato era accusato di aver abusato di due ragazzini del coro quando era arcivescovo a Malbourne nel 1996 – all’epoca aveva 55 anni – nella sacrestia della cattedrale di Saint Patrick. La giuria ha anche dichiarato che Pell si è reso colpevole di aver aggredito in modo indecente uno dei ragazzi in un corridoio più di un mese dopo. Pell, 77 anni, era stato giudicato colpevole lo scorso dicembre. Il verdetto unanime dei 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria è stato emesso l’11 dicembre, ma reso pubblico solo martedì. Il cardinale, che è stato rilasciato su cauzione per subire un intervento al ginocchio, rischia fino a 50 anni di carcere: l’udienza di condanna inizierà mercoledì. Ma Pell, che ha accolto la sentenza chinando la testa, ha già annunciato che farà appello. La sentenza è stata resa nota proprio nel mese in cui il Vaticano ha annunciato che papa Bergoglio ha approvato l’espulsione di un ex cardinale di alto rango, Theodore McCarrick, per abusi sessuali su minori e adulti. Ora che la condanna è ufficiale, sembra inevitabile che anche Pell sia allontanato da Roma. L’ultimo appello di papa Francesco contro la pedofilia risale a domenica: «Una piaga mostruosa».
La carriera e poi le accuse
Pell era stato ordinato prete a Roma nel 1966, prima di tornare in Australia nel 1971 dove aveva salito tutti i gradini della gerarchia ecclesiastica:nominato arcivescovo di Melbourne nel 1996, poi di Sydney nel 2001, era stato scelto da Bergoglio nel 2014 per dare più trasparenza alle Finanze del Vaticano. Il principale consigliere finanziario di papa Francesco -formalmente è ancora a capo della Segreteria per l’Economia- ed ex ministro dell’Economia vaticano delle Finanze della Santa Sede è il più anziano funzionario in Vaticano coinvolto nello scandalo pedofilia. Si è sempre dichiarato innocente.
Lo scandalo
Insieme all’Irlanda e agli Stati Uniti, l’Australia è stata devastata dall’impatto dello scandalo degli abusi clericali: un’indagine della Commissione reale ha rilevato che oltre 4 mila persone hanno riferito di aver subito abusi in più di 1000 istituzioni cattoliche in tutta l’Australia tra il 1980 e il 2015. La città natale di Pell, Ballarat, aveva un’incidenza altissima di abusi, e, secondo i sopravvissuti, una percentuale di suicidi molto più alta della media: per cui il processo a Pell, che ha sempre mantenuto un atteggiamento distaccato, rappresentava una sorta di resa dei conti. I suoi avvocati hanno invitato la giuria a non condannare Pell per tutti i fallimenti della Chiesa cattolica, sostenendo che solo un pazzo avrebbe corso il rischio di abusare di ragazzini in un luogo pubblico e che c’era il rischio che il cardinale diventasse il capro espiatorio di tutti i preti pedofili. Ma la giuria di 12 membri dello Stato di Vicotria, dopo oltre due giorni di deliberazione, ha emesso il suo verdetto: colpevole.
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