Il cardinale McCarrick si è dimesso poche settimane fa, ma le accuse risalgono agli anni 2000′. Ecco i presunti perché di una certa “intoccabilità”
Il cardinal Theodore McCarrick è stato “sporporato”. “Zio Ted”, come pare lo chiamassero alcuni seminaristi americani, non figurerà più nell’elenco dei “principi della Chiesa”.
Le dimissioni sono arrivate dopo che alcune accuse relative ad abusi sono state ritenute credibili. Delle ricostruzioni pubblicate in questi giorni, tuttavia, sostengono che i comportamenti contestati al prelato statunitense fossero conosciuti da tempo.
Il “memoriale Viganò”, è ormai noto, accusa papa Francesco di non aver fatto nulla. Lo stesso documento dell’ex nunzio apostolico racconta di come papa Benedetto XVI avesse comminato a McCarrick una sospensione privata: ritiro a una vita di preghiera e penitenza. Un quadro, quello presentato dall’ex membro del Governatorato, che non ha trovato né conferme né repliche ufficiali dalla Santa Sede.
Ma un altro testo, una lettera del 2006 del cardinale Sandri, registrebbe una notizia non di poco conto: il Vaticano, sin dal 2000, era in possesso di segnalazioni relative a quanto emerso in queste settimane. Il ruolo giocato nell’intera vicenda da Papa Francesco, allora, sarebbe minimo se non inesistente. Anzi: l’argentino diventerebbe il papa sotto il cui pontificato McCarrick è stato effettivamente ‘scardinalato’. Altro che coperture, insomma.
Ci mancano dei passaggi: non sappiamo se i nunzi dell’epoca abbiano informato i vari pontefici che si sono succeduti. Non sappiamo se Ratzinger abbia davvero sanzionato l’alto prelato a stelle e strisce. Conosciamo almeno il nome di un accusatore: quel padre Ramsey che, per sua stessa ammissione, aveva scritto una lettera nel 2000 “che descriveva in dettaglio la cattiva condotta di McCarrick all’ambasciatore del Vaticano negli Stati Uniti, l’arcivescovo Gabriel Montalvo”. Nessuna risposta delle alte sfere, però, sarebbe mai arrivata al sacerdote accusante.
“Perché nessuno ha mai toccato McCarrick?”: questa è la domanda che aleggia negli ambienti vaticani. Una parte della stampa si sta interrogando sui motivi per cui, nonostante le accuse risalissero ad almeno un decennio fa, McCarrick sia stato sporporato solo poco fa.
Procediamo allora citando delle fonti e ipotizzando qualche aspetto: “McCarrick – si legge su Lettera43 -, infatti, ha giocato un ruolo da protagonista nell’attività finanziaria della Chiesa universale. Fra l‘altro, e il particolare ha il suo peso, è stato fra i cardinali membri dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica…”. Non solo. Lo stesso quotidiano online ha messo in evidenza, tra i vari punti toccati, come l’ex cardinale avesse “capacità di lavorare come fundraiser per la Chiesa e il Vaticano, di occuparsi di finanziamenti per interventi caritativi, di gestione delle risorse economiche”.
Poi c’è la storia della Papal Foundation, che l’ex porporato statunitenese avrebbe contribuito a far crescere in modo esponenziale. Il noto vaticanista Aldo Maria Valli ha scritto al riguardo che: “L’ipotesi è che McCarrick sia stato protetto più che dallo Spirito Santo dai milioni di dollari che mandava regolarmente al Vaticano attraverso la Papal Foundation, fondata nel 1988 proprio da lui con il cardinale John Krol e il cardinale John O’Connor”.
Per ultimo le prossimità politiche: “zio Ted”, come molti ecclesiastici aperturisti e progressisti americani, avrebbe avuto aderenze nel campo democratico statunitense. Tanto da essere definito cardinale neoliberal o left wing.
McCarrick, in sintesi, sarebbe stato troppo potente per poter essere messo in discussione, ma siamo, come da premessa, nel campo delle ipotesi. Quella più grave riguarderebbe il fatto che in Vaticano si guardi al “peso” politico-economico dei prelati.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/quei-motivi-dietro-lintoccabilit-cardinale-abusatore-1574104.html?mobile_detect=false
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