Domenica sera, 15 luglio 2018. La piazza sul Lungomare Colombo si riempie ancora prima degli ospiti, è difficile trovare una sedia libera e anche il muretto dietro le sedie è gremito. Il volantino distribuito ricorda i vari eventi proposti per questa calda estate dalla Libreria Ubik di Savona, nell’ambito della manifestazione “Parole ubikate in mare”.
Questa sera l’ospite è il giornalista Gianluigi Nuzzi con la presentazione del suo libro “Peccato originale. Conti segreti, verità nascoste, ricatti: il blocco di potere che ostacola la rivoluzione di Francesco”
(Chiarelettere). Interviene il Presidente della Rete L’ABUSO Francesco Zanardi e introduce Renata Barberis.
In questo nuovo libro, che segue altri tre libri dello stesso autore (“Vaticano Spa”, “Sua Santità”, “Via Crucis”), Gianluigi Nuzzi porta alla luce, con documenti inediti, carte dell’archivio Ior e testimonianze incredibili, gli scandali nella Chiesa dal Pontificato di Paolo VI fino ai nostri giorni. La capacità oratoria del giornalista cattura subito l’attenzione di tutti, dalla prima all’ultima parola, nonostante l’argomento sia vasto e complesso. Ripercorre i vari temi che collegano i tre fili rossi che lui chiama le tre S (il sangue, i soldi e il sesso) con narrazione di testimonianze e documenti molto concreti.
Viene toccato anche il tema della pedofilia, degli scandali sessuali nella Chiesa. Gianluigi Nuzzi si domanda come sia possibile, in questo campo, affidarsi all’iniziativa dei singoli. Ricorda che Francesco Zanardi, Presidente dell’Associazione Rete L’ABUSO, è a sua volta una vittima di un prete pedofilo:
“Un signore che ha subìto, ora ha una missione nella vita: quella di dare trasparenza. A questo punto siamo arrivati?! A chiedere alle vittime di sostituirsi ad altri?! Vi rendete conto come è straziante? E lui: questo è uno dei motivi per i quali lui vive, per cui fa benissimo a fare così. Ma noi come comunità, e soprattutto il Vaticano, non c’è un vago senso di vergogna rispetto a questo?”
Nuzzi si domanda, e domanda ai cittadini, cosa ha fatto Papa Francesco su questo specifico aspetto, come la Chiesa sta affrontando il tema della pedofilia.
Riconosce due grosse novità introdotte dall’attuale Papa:
1) il Tribunale per giudicare i Vescovi accusati di insabbiamento (Motu Proprio “Come una madre amorevole” n.d.r.). Peccato però che – dichiara Nuzzi – nella sua esperienza anche recente, in tutti i casi in cui erano coinvolti Vescovi per omissione, sono rimasti tutti al loro posto. “Non risulta che siano stati perseguiti Vescovi che hanno coperto questi casi!”.
2) la Commissione Pontificia per la Tutela dei Minori, alla quale partecipavano anche due rappresentanti delle vittime. “Dopo un anno, queste vittime se ne sono andate via sbattendo la porta perchè la commissione non stava facendo niente“. “Commissione inutile“
Possiamo qui ascoltare l’estratto di questo passaggio.
L’intervento di Gianluigi Nuzzi, è stato preceduto da una piccola intervista a Francesco Zanardi, Presidente dell’Associazione Rete L’ABUSO, che riconosce in Nuzzi un grande giornalista d’inchiesta.
Zanardi ha ripercorso le varie fasi: dalla costituzione dell’Associazione, nata da un gruppo di otto vittime che, insieme, hanno deciso di fare qualcosa; fino ai nostri giorni, dove riconosciamo un accreditamento presso le Nazioni Unite insieme ad altri rappresentanti di 15 nazioni di 4 continenti. Rete L’ABUSO è partner di ECA (Ending Clerical Abuse), organismo internazionale che si batte per la lotta alla pedofilia clericale.
Compito dell’Associazione è quello di monitorare gli spostamenti dei sacerdoti, offrire difesa legale alle vittime attraverso 16 avvocati su tutto il territorio nazionale iscritti al patrocinio gratuito, ma anche, e soprattutto, proporsi come “Rete” per contrastare la solitudine e l’isolamento che colpisce ogni vittima. Vi è quindi la possibilità che le vittime siano in contatto tra loro in una sorta di auto-aiuto, così come i familiari delle vittime che stanno vivendo la stessa drammatica esperienza.
Francesco Zanardi ha trasformato il dolore e il dramma della sua vita in una “opportunità”, in qualcosa di positivo e costruttivo. Spiega molto bene il passaggio da vittima a sopravvissuto: vittima è colei che si sente emarginata, che vive da sola nel proprio destino che la devasta, che tenta almeno una volta di suicidarsi; sopravvissuto è viceversa colui che inizia ad affrontare, che “parte dal punto in cui si trova” per incominciare a costruire, per diventare persona attiva nella propria esistenza. E’ un passaggio fondamentale.
Per chi non era presente a Celle Ligure il 15 luglio, riproponiamo il video integrale della serata.
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.