<p style="text-align: justify;"><strong>La struttura in provincia di Firenze accoglieva ragazzi in affidamento dal tribunale dei minori ed era guidata dal "Profeta" Rodolfo Fiesoli (condannato a oltre 15 anni di pena). Da qui sono passati numerosi dirigenti del centrosinistra. Ma era con sindaci e dirigenti locali, hanno dimostrato le commissioni d'inchiesta, che Fiesoli e i suoi assistenti sono riusciti a intessere rapporti</strong></p> <p style="text-align: justify;">L’immagine della<strong> comunità del Forteto</strong> alla fine è stata <strong>oscurata</strong> da una <strong>condanna</strong> esemplare: <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/23/violenze-a-forteto-sentenza-definitiva-per-il-profeta-fiesoli-va-in-carcere-mai-partita-la-commissione-dinchiesta/4057873/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">i<strong> 15 anni e 10 mesi</strong> che la <strong>Cassazione</strong>, nel dicembre 2017, ha inflitto a <strong>Rodolfo Fiesoli</strong>,</a>che si faceva chiamare <em>il Profeta </em>e che è stato ritenuto responsabile <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/23/violenze-a-forteto-sentenza-definitiva-per-il-profeta-fiesoli-va-in-carcere-mai-partita-la-commissione-dinchiesta/4057873/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">degli abusi psicologici e sessuali avvenuti nella struttura nei confronti di minori e disabili dati loro in affidamento dal tribunale dei minori.</a> Ma per anni la <strong>comunità</strong>, tra <strong>Vicchio</strong> e<strong> Dicomano</strong>, è stata un fiore all’occhiello della <strong>sinistra</strong>, un’esperienza economica e sociale all’avanguardia.</p> <p style="text-align: justify;">Basti il fatto che sul Forteto il <strong>consiglio regionale toscano</strong> ha dovuto dedicare addirittura <strong>due commissioni di inchiesta </strong>per capire quali e quanti fossero i rapporti della comunità con la politica. La prima ha lavorato dal 2012 al 2013 per verificare le numerose storie di <strong>abusi</strong>. “Uscì fuori un vaso di Pandora”, ricorda il presidente della commissione <strong>Stefano Mugnai</strong>, Forza Italia. Prima di iniziare il lavoro, il presidente del consiglio regionale <strong>Alberto Monaci</strong> (ex Dc e poi Pd) gli raccomandò <strong>prudenza</strong> e <strong>cautela</strong>. La commissione andava infatti a toccare i fili di un’inchiesta scottante e il rischio di bruciarsi e di non portare a termine con <strong>efficacia</strong> i lavori poteva essere alto. Dal 2015 al 2016 è entrata in azione invece la seconda commissione, stavolta presieduta dal democratico <strong>Paolo Bambagioni</strong> per capire quali connessioni politiche abbiano consentito uno scandalo come quello del <strong>Forteto</strong>.</p> <p style="text-align: justify;">Chi ad esempio si candidava nel <strong>Mugello</strong> veniva portato dai <strong>dirigenti</strong> locali del <strong>centrosinistra</strong> a visitare il Forteto. Come ad esempio l’ex pm <strong>Antonio Di Pietro</strong> e l’ex senatrice <strong>Vittoria Franco</strong>. Ma non solo loro. Dal Forteto sono passati, tra gli altri, anche<strong> Piero Fassino</strong>, Rosi Bindi, <strong>Susanna Camusso</strong> e Livia Turco. Sindaci e dirigenti locali del <strong>centrosinistra</strong> invitavano i big per mostrare loro il Forteto e i suoi <strong>prodotti agricoli</strong>. Nella relazione conclusiva della seconda commissione si parla di “<strong>turisti per caso</strong>”: <strong>politici</strong> che venivano portati a visitare “un’esperienza <strong>comunitaria</strong> e cooperativistica di valore”, ma senza conoscerla o avere legami.</p> <p style="text-align: justify;">Tuttavia la lunga <strong>processione</strong> di politici, dirigenti regionali e sindacalisti della sinistra al Forteto, che si trova tra <strong>Vicchio</strong> e <strong>Dicomano</strong>, in provincia di <strong>Firenze</strong>, rende l’idea della <strong>capacità gelatinosa</strong> di <strong>Fiesoli</strong> e dei suoi compari nello stabilire <strong>relazioni</strong><strong>eccellenti</strong>. <strong>“Politica</strong> e <strong>Forteto</strong> hanno interagito lungo due <strong>binari</strong> <strong>distinti </strong>– si legge nella relazione della <strong>commissione</strong>consiliare -: un primo, più superficiale, che vede <strong>protagonisti</strong>politici nazionali e qualcuno di livello regionale come i vertici della <strong>Regione</strong>; un secondo più profondo e articolato che riguarda quanti hanno esercitato <strong>ruoli</strong> <strong>politici</strong> e nelle istituzioni a livello locale, comunale o <strong>metropolitano</strong>”.</p> <p style="text-align: justify;">Esemplare l’audizione di Di Pietro che racconta come nel 1997, quando era <strong>candidato</strong> nel Mugello per l’Ulivo, fu il comitato <strong>elettorale</strong> <strong>locale</strong> a pianificargli l’incontro con Fiesoli e <strong>sodali</strong>. Di Pietro in seguito scriverà la prefazione al libro di <strong>Lucio Caselli</strong>, <em>Il Forteto. Storie e realtà raccontate dal medico di famiglia</em>, edito proprio dal Forteto. E grazie ai buoni uffici dell’allora senatrice <strong>Vittoria Franco</strong> i responsabili del Forteto ottennero di presentare nella sala <strong>Spadolini</strong> di Palazzo Madama un proprio libro, <em>Una scuola per l’integrazione</em>.</p> <p style="text-align: justify;">Ma non solo la politica è stato il terreno di accreditamento della <strong>banda</strong> di Fiesoli. Anche il mondo <strong>sindacale</strong>, soprattutto di sinistra, e persino il <strong>mondo cattolico</strong>. Molti i personaggi contattati dal Fiesoli che coltivava <strong>rapporti</strong> <strong>ossequiosi</strong> con una certa <strong>sinistra</strong> <strong>cattolica</strong>. Così sfruttando i rapporti con nomi altisonanti, il Forteto ha potuto mettere in scena, dentro le sue <strong>stanze</strong> e le sue mura, gli <strong>abusi</strong> più osceni. In nome di <strong>Dio</strong>(cattolicissimi Fiesoli e i suoi amici) e contro Dio.</p> https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/21/forteto-la-comunita-degli-abusi-e-le-amicizie-sinistra-tra-pellegrinaggi-dei-candidati-e-le-relazioni-eccellenti/4483507/