<p style="text-align: justify;"><strong>Il frate "Premio per la Pace" accusato di violenza sessuale. Avrebbe costretto alcuni immigrati minorenni che vivevano nella sua comunità ad avere rapporti sessuali con lui</strong></p> <p style="text-align: justify;">Costretto a diventare l'amante di un frate cappuccino che lo minacciava e picchiava. È questo quanto accaduto a un immigrato che viveva da quattro anni nella comunità "Oasi 7", un centro di accoglienza per profughi e minori in difficoltà di Bergamo fondata proprio da padre Antonio Zanotti, ora accusato di violenza sessuale.</p> <p style="text-align: justify;">Il ragazzo racconta di aver vissuto "un'esperienza terribile per cui ho anche tentato di togliermi la vita" - riporta il <a href="https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/18_luglio_17/comunita-ho-subito-abusi-quel-frate-bufera-don-zanotti-3da4ad7e-894c-11e8-b6ba-4bfe4aefe0a3.shtml" target="_blank" rel="noopener noreferrer"><em>Corriere </em></a>- e non è l'unico: altri due stranieri, infatti, hanno già depositato la loro testimonianza e parleranno presto con i pm e le autorità ecclesiastiche.</p> <p style="text-align: justify;">Il ragazzo, nella denuncia, racconta di essere arrivato all'Oasi 7 nel 2014. Inizialmente si sentii accolto dal frate, ma poi, dopo circa tre mesi, quest'ultimo iniziò ad approcciarlo sessualmente: prima con abbracci e poi invitandolo a bere nella sua stanza. "<em>Nonostante non fosse mio desiderio avere rapporti sessuali con il frate, non riuscivo a oppormi. Padre Zanotti cominciò a farmi dei regali costosi, qualunque cosa chiedessi me la acquistava. Se accondiscendevo alle sue richieste, mi faceva trovare dei soldi</em>", racconta il minorenne. E dopo le violenze sessuali sono cominciate le minacce:"<em>Mi minacciava che senza di lui e la sua bontà avrei passato la mia vita in mezzo alla strada insieme ai disperati".</em></p> <p style="text-align: justify;">Nella denuncia depositata emergono poi alcuni dettagli sulle avances del frate. "<em>Mi costrinse a prendere del Viagra. Mi diceva sempre: “Ci vogliono i soldi, caro mio, io ne ho tanti e tu non hai niente”. Il degrado umano nel quale mi aveva gettato padre Zanotti fu tale che nel marzo del 2018 fui costretto, per non impazzire, ad andare a lavorare fuori dalla struttura. Due mesi fa, a causa degli ultimi gravi abusi subiti, sempre nelle stesse modalità delle minacce miste a lusinghe e ricatti, trovai la forza di andarmene definitivamente, preferendo vivere per strada piuttosto che vivere l’annullamento della mia persona. A seguito di ciò sono stato aggredito, picchiato e minacciato. Mi trovavo nella stazione di Bergamo quando due albanesi che conoscevo, perché residenti nella comunità di padre Zanotti, mi hanno circondato e riempito di pugni e schiaffi, lasciandomi a terra sanguinante, non prima di avermi detto: 'Non tornare più là dentro e vedi di stare molto lontano da qui'. Adesso vivo in un luogo protetto, ma ho paura che possa accadermi qualcosa di brutto"</em>. C'è poi anche del materiale, tra cui alcuni filmini e foto hard, che è già stato depositato in Vaticano e alla Procura di Roma e sarà presto esaminato.</p> <p style="text-align: justify;">Don Zanotti, tra l'altro, nel 2007 ha ricevuto il "Premio per la Pace" dalla Regione Lombardia. Nel 2012, poi, si è cominciato a parlare del suo "miracolo": "Qui c'erano solo cascine abbandonate - raccontò il frate al <a href="http://www.ilgiornale.it/news/milano/miracolo-frate-antonio-oasi-e-villaggi-disperati-830977.html" target="_blank" rel="noopener noreferrer"><em>Giornale </em></a>- e io avevo tante anime da raccogliere: prostitute, drogati e malati psichici a cui le famiglie non erano in grado di badare, ragazzi alla deriva. Hanno costruito quasi tutto loro e io, ad essere sincero, non avevo neppure i permessi... Sono andato avanti lo stesso e alla fine i Comuni mi hanno aiutato". A quanto pare, però, dietro alla sua solidarietà c'era dell'altro.</p>