#iostocondiego
Diego Esposito, una delle presunte vittime di Don Silverio Mura, per sabato23 giugno ore 10 ha organizzato una “manifestazione pacifica”, autorizzata, davanti al Duomo di Napoli.
Da gennaio del 2018 ha intrapreso due volte lo sciopero della fame, sempre interrotto in seguito a promesse che avrebbe ricevuto da Papa Francesco per risolvere la sua situazione. Diego denuncia da otto anni un reato che per la legge italiana risulta prescritto, ma per la legge di Dio no. Con caparbietà chiede di essere ascoltato, chiede che qualcuno prenda a cuore la sua situazione e gli dia risposte.
Pochi giorni fa ha avuto una breve udienza privata con Papa Francesco che lo avrebbe esortato ad “andare avanti”, e Diego ha inteso prendere in parola il Papa: ovvero proseguire nella sua lotta pacifica affinché chi ha insabbiato il suo caso, il card. Crescenzio Sepe, si ravveda e faccia un passo indietro, così come è avvenuto per i Vescovi del Cile.
Due giorni dopo l’udienza, Diego ha perso il figlio diciottenne in un incidente stradale, e questo immenso dolore ha solo acuito una ferita che già era sanguinante. Ora ha il rammarico di non aver fatto abbastanza per il figlio, ha il dubbio atroce di aver caricato anche sul figlio, negli ultimi otto anni, il peso del suo malessere e del suo dolore.
Cosa deve fare una vittima per essere ascoltata? Cosa deve fare una vittima per essere presa sul serio? In Vaticano qualcuno ha idea del malessere e del dolore che devasta la vita di una vittima? Qualcuno in Vaticano e nella chiesa di tutto il mondo ha idea di come tutta la famiglia di una vittima paghi un prezzo altissimo per affrontare il dolore? Un dolore gratuito, evitabile…
Quando la Chiesa, prenderà davvero sul serio la piaga della pedofilia dei suoi sacerdoti? Quando i sacerdoti pedofili prenderanno coscienza del male che fanno e si sottoporranno alla giustizia? Quando cambierà il metodo, diffuso in tutto il mondo, di insabbiare e nascondere i casi di abuso? Quando qualcuno penserà davvero alle vittime e non a “salvare l’istituzione”? Quando i responsabili degli insabbiamenti ne risponderanno personalmente davvero?
Queste sono le domande che Diego ha nel cuore, come ogni altra vittima… chiede soltanto giustizia, chiede che qualcuno gli risponda seriamente. E lo domanderà sabato mattina, davanti al Duomo di Napoli.
Una delle Mamme della Rete, a nome di altre vittime e familiari
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