Ultima udienza, prima delle conclusioni previste a settembre, per il processo che a Milano vede imputato don Mauro Galli, l’ex prete di Rozzano accusato di aver abusato di un ragazzino di 15 anni nel 2011. Una vicenda spinosa che coinvolge personaggi di primo piano del clero lombardo, come l’attuale vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada e l’arcivescovo di Milano Mario Delpini.
Ultima udienza, prima delle conclusioni previste a settembre, per il processo che a Milano vede imputato don Mauro Galli, l’ex prete di Rozzano che secondo l’accusa avrebbe abusato di un minore nel dicembre del 2011. Una vicenda spinosa che coinvolge personaggi di primo piano del clero lombardo, come l’attuale vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada e l’arcivescovo di Milano Mario Delpini: e chissà se proprio le ombre legate alla vicenda abbiano influito sulla recente decisione del Papa di non promuovere l’arcivescovo al rango di cardinale. In aula sono stati ascoltati i consulenti di parte, la psicologa infantile Patrizia De Rosa, chiamata dal pubblico ministero Lucia Minutella e il professor Enzo Kermol, docente di psicologia generale e perito della difesa. I due specialisti hanno ricostruito il profilo psicologico della presunta vittima, il ragazzo che abbiamo chiamato Fausto, valutando in sostanza la sua attendibilità.
Secondo la De Rosa, dal materiale medico riguardante Fausto “emerge un vissuto traumatico” e nessun test ha messo in evidenza comportamenti psicotici: il ragazzo sarebbe attendibile e la sua testimonianza non suggestionata da allucinazioni o manie di persecuzione. Secondo la De Rosa, già nelle relazioni della dottoressa Benedetta Olivari, la specialista dell’istituto Dosso Verde, struttura che aveva Fausto in cura nel periodo precedente e successivo alla notte trascorsa a casa di don Galli, c’erano tutti gli elementi per comprendere l’esistenza del presunto abuso e procedere per una denuncia nei confronto dell’ex parroco di Rozzano che la dottoressa Olivari avrebbe dovuto compiere. Di diverso avviso invece il perito della difesa, che nella sua analisi ha ravveduto nel racconto del ragazzo, fornito durante l’incidente probatorio, delle incongruenze. Lo specialista ha usato il metodo Sva, l’analisi della validità delle affermazioni, un metodo per la valutazione di un presunto abuso sessuale a danno di minori che riguarda l’interpretazione delle espressioni facciali durante l’intervista. Un metodo che però non gode di una generale accettazione presso la comunità scientifica. Per Kermol il ragazzo manifestava elementi narcisistici “che inficiano il racconto”, un’interpretazione però rifiutata dalla dottoressa De Rosa secondo la quale alcuni comportamenti di Fausto dopo il presunto abuso, gli incubi notturni e il disagio nel rivedere don Mauro, proverebbero invece una sindrome post traumatica da stress.
Anche l’imputato ha assistito all’udienza
Anche don Galli, dopo la testimonianza resa in aula il 22 maggio, nella quale ha confermato di aver dormito insieme a Fausto nella notte tra il 19 e 20 dicembre 2011 negando però di aver abusato di lui, ha assistito all’udienza. Il caso don Galli ha sollevato grandi dubbi nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche lombarde che, dopo il presunto abuso, hanno spostato don Galli dalla parrocchia di Rozzano, insabbiando il caso. L’allora vicario di zona del cardinale Scola, monsignor Mario Delpini, diventato nel luglio scorso arcivescovo di Milano, ha sempre rivendicato la corretta gestione della vicenda da quando il caso è diventato pubblico. Dopo l’interruzione estiva, il processo riprenderà il 20 settembre con le conclusioni delle parti, cui seguirà la sentenza.
https://milano.fanpage.it/molestie-su-un-minore-ultima-udienza-del-processo-a-don-mauro-galli-a-settembre-la-sentenza/
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