Finti esorcismi, false diagnosi di “tumori ai testicoli” e purificazioni. In esclusiva ecco i verbali che hanno portato all’arresto del sacerdote catanese.
CATANIA – “Durante gli abusi sessuali, Padre Pio Guidolin pregava a voce alta…lui mi diceva che io lo dovevo aiutare e io lo facevo perchégli dovevo dare forza e perché lui è un sacerdote e quindi pensavo fosse giusto farlo”. Intercettazioni e testimonianze raccapriccianti sono agli atti dell’operazione che ha portato all’arresto di Padre Pio Guidolin, noto sacerdote catanese accusato di aver abusato dei ragazzini della parrocchia Villaggio Sant’Agata.
Minori violentati più volte, anche per diversi anni. Dalla ricostruzione degli inquirenti, pubblicabile solo in parte per tutelare le vittime, emerge la figura di un sacerdote che avrebbe escogitato rituali a base di olio santo per “purificare” i minori e abusarli.
RITI DI “GUARIGIONE” – Padre Guidolin avrebbe plagiato i ragazzini, molti dei quali legatissimi a lui. Iniziava – secondo i magistrati – spogliando i minori, cospargendoli di olio, in alcuni casi avrebbe approfittato anche dei problemi famigliari delle giovani vittime, recitando preghiere liberatorie.
Poi il monito: “Rischi il cancro ai testicoli”. Oppure: “Devo liberarti dal demonio”. “Lui mi ha detto – racconta una delle vittime – che doveva togliermi il demonio e mi ha condotto in una stanza, dentro la Chiesa, dove mi ha chiesto di spogliarmi, restando completamente nudo. Io ho fatto quanto da lui richiesto e sono rimasto nudo. Padre Pio mi ha fatto sdraiare sul divano ed è andato al piano superiore per prendere l’olio con il quale, a suo dire, doveva togliermi il demonio”, a quel punto, sarebbero iniziati gli abusi.
Le preghiere liberatorie di solito precedevano le violenze, anche quando si trattava di ragazzine che non avevano ancora raggiunto i 14 anni. Il sacerdote avrebbe “profittato – scrivono i magistrati – di circostanze di luogo e di persona atte ad ostacolare la privata difesa (avendo agito nottetempo, ammantando i suoi gesti di valenza spirituale, cui la minore doveva sottoporsi per alleviare le sue sofferenze, derivatile dalla separazione dei suoi genitori”. In alcuni casi, dopo gli abusi, Padre Guidolin avrebbe iniziato a piangere, mettendosi in ginocchio davanti agli abusati, chiedendo “forza”.
IL TRADIMENTO DELLE FAMIGLIE – La nota più dolorosa è l’omertà dei genitori dei ragazzini abusati. “La vicenda – scrivono gli inquirenti – appare tratteggiata da elementi che denotano una forte omertà, sia con riguardo alle persone contattate dall’indagato, sia con riguardo alla posizione assunta dalle famiglie dei minori, le quali verosimilmente a conoscenza dei fatti accaduti ai loro bambini non hanno presentato alcuna denuncia, ma si sono attivati per risolvere la questione senza far trapelare la notizia all’autorità giudiziaria”.
TENTATO SUICIDIO. Uno dei ragazzini che ha denunciato gli abusi, sarebbe finito in una morsa fatta di vendetta e omertà che lo ha portato a tentare il suicidio ingerendo alcool denaturato. Il giovane, però, è riuscito a sopravvivere. La Chiesa ha preso da subito provvedimenti e la Procura ha indagato attraverso il pool specializzato di magistrati guidato da Carmelo Zuccaro e Marisa Scavo.
http://catania.livesicilia.it/2017/12/13/bambini-abusati-in-parrocchia-padre-pio-guidolin-verbali-choc_442013/
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