Savona, Giovanni Ciolina – Un anno di carcere patteggiato per violenza sessuale su minore. È la condanna inflitta a Nello Giraudo per aver molestato un ragazzino di quindici anni durante un raduno scout nel ponente. Una vicenda che lo ha portato a chiedere all’ex vescovo Vittorio Lupi di lasciare l’abito talare, ma che soprattutto ha portato alla luce un mondo che fino a quel momento era rimasto sommerso, nascosto.
Insomma si tratta della vicenda madre di tutte le vicende giudiziarie che hanno portato alla nascita della Rete l’Abuso attraverso il promotore Francesco Zanardi, una delle vittime del prete che per diverso tempo gestì anche una cooperativa per minori a Voze. Un incarico che l’allora vescovo Calcagno mise fine, ma per la vicenda don Giraudo finì nei guai giudiziari anche l’allora vescovo Dante Lafranconi, che ha chiuso la sua carriera nella diocesi di Cremona, e che venne indagato dalla procura di Savona per favoreggiamento nei confronti del prete pedofilo.
Le motivazioni dell’archiviazione firmate dal gip Fiorenza Giorgi furono pesantissime. Nel decreto di archiviazione per prescrizione il gip sottolinea come «non vi è dubbio che Lafranconi fosse a conoscenza delle gravi condotte addebitate a Giraudo e, nonostante spettasse a lui, quale ordinario della Diocesi alla quale detto sacerdote apparteneva, tutelare le comunità dei fedeli (e in special modo i minori) che venivano a contatto con don Nello, si guardò bene dall’assumere qualsivoglia iniziativa volta ad evitare che questi continuasse nelle sue esecrabili condotte, addirittura consentendogli di gestire una comunità per minori con difficoltà familiari». Insomma, una sorta di pronuncia di condanna morale, per il prelato salvato solamente dalla prescrizione, ma che evidenzia come il fenomeno pedofilia negli ultimi trent’anni abbia segnato profondamente la vita della chiesa savonese.
http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2017/08/05/ASe4jyiI-pedofilia_esplodere_scandalo.shtml
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