MENDOZA: Continuano senza sosta le indagini della magistratura argentina e arrivano a nove gli indagati legati all’Istituto Antonio Provolo di Luján de Cuyo.
L’inchiesta, partita nel novembre scorso, aveva coinvolto oltre al prete veronese Nicola Corradi anche il collega don Horacio Corbacho e altri tre dipendenti dell’Istituto argentino, Jorge Bordón, José Luis Ojeda e Armando Gómez oltre alla suora giapponese Kosaka Kumiko, oggi latitante e inseguita da un mandato di cattura internazionale.
Nelle ultime ore si sono aggiunti altri tre indagati, tra cui un altro sacerdote, si dice il “braccio destro” di don Corradi che da indiscrezioni che oramai da tempo giungevano dai nostri corrispondenti, sembrerebbe essere un altro veronese come riporta “La Izquierda Diario”, fratel Giuseppe Spinelli, anche lui citato in più occasioni dagli ex allievi dell’istituto veronese i quali lo denunciarono anche in sede di Commissione di Inchiesta a Verona. Anche lui come Corradi trasferito anni fa in Argentina.
Quello di fratel Spinelli è un vero e proprio giallo che va avanti da mesi ormai, si perché Spinelli scompare da Luján de Cuyo pochi giorni dopo l’arresto di don Nicola Corradi e svanisce nel nulla. Solo nel febbraio scorso, dopo diverse ricerche il nostro avvocato a Mendoza Carlos Lombardi, riesce ad ottenere una dichiarazione ufficiale, ovvero che fratel Spinelli è morto.
Ma la dichiarazione convince poco, sia per le tempistiche con le quali Spinelli scompare, sia perché nessuno sa dire che fine abbia fatto la sua salma.
Nel frattempo si sono rese necessarie altre perquisizioni nell’istituto di Luján de Cuyo le quali hanno portato il pm Gustavo Stroppiana alla scoperta di una seconda “soffitta degli orrori”. Il ritrovamento di questa seconda stanza di tortura è stato possibile grazie alla testimonianza di una vittima che ha dato il via al sopraluogo. La vittima ha anche indicato un luogo dove una decina di anni fa sarebbe stato sepolto del materiale pornografico oltre a oggetti di tortura come catene ecc, materiale che però a distanza di così tanti anni non è stato trovato.
Durante la perquisizione nell’istituto , che ricordiamo è stato chiuso dalle autorità locali, gli inquirenti hanno rinvenuto nascosti in un buco nel muro dei negativi compatibili con una macchina fotografica che era stata ritrovata in una precedente perquisizione. Nelle varie stanze perquisite sono state rinvenute anche delle pillole anticoncezionali e dei pannolini sporchi di sangue.
Nota stampa dell’Ufficio di Presidenza
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