Sono state denunciate ieri da un’ex alunna dell’Istituto religioso. Si sommano ai cinque detenuti e alla suora in fuga
Ignacio de la Rosa – [email protected]
Una testimonianza rivelatrice con dettagli da brivido rilasciata da una ragazza di 23 anni durante la mattina di ieri ha coinvolto altri 3 uomini nei casi di violenze ed altri abusi sessuali nel già chiuso istituto religioso Antonio Provolo (Luján de Cuyo).
In questo modo e in accordo alla relazione della vittima – che ha detto di essere stata abusata nel luogo prima del 2006 (anno in cui ha abbandonato l’istituzione)-, queste 3 persone si sommerebbero agli amministrativi già detenuti ed imputati per almeno 26 episodi commessi contro minori sordomuti.
Secondo quanto sottolineato da Oscar Barrera, avvocato della vittima -la quale aveva già prestato dichiarazione, anche se ieri ha chiesto di ampliarla-, lei ha aggiunto che alcuni dei 5 detenuti e la suora giapponese Kosaka Kumiko (oggi latitante) sono stati complici di queste altre 3 persone, le quali l’hanno violentata in una soffitta dove c’erano anche delle catene.
La víttima ha partecipato ieri ad un’ispezione oculare nella sede di via Boedo ed ha guidato il pubblico ministero Gustavo Stroppiana, gli avvocati querelanti ed uno dei difensori nella stanza dove lei dormiva e nel luogo dove ha assicurato essere stata vessata.
“Si tratta di una soffitta diferente da quella che avevano indicato le altre vittime e le catene delle quali parlava già non stavano nel luogo”, ha sottolineato Barrera.
La denunziante ha lasciato l’istituto nel 2006, quando aveva 13 anni, ed ha detto che gli abusi sono stati commessi in reiterate opportunità prima di questa data. Inoltre, ha indicato che una delle tre nuove persone coinvolte vestiva come un prete “anche se non si può determinare se era prete o no, o se era parte dell’ordine religioso”, ha sottolineato una fonte giuridica.
“Si da un giro importante nella causa, perchè in accordo a questa denuncia si sommano altre 3 persone alle 5 che già sono imputate e detenute (NdR: i preti Nicola Corradi -agli arresti domiciliari- e Horacio Corbacho, gli amministrativi Jorge Bordón, José Luis Ojeda e Armando Gómez), che accusa di avere partecipato come complici”, ha sottolineato Barrera.
Nel corso del giorno di oggi potrebbero emergere altre novità nella causa. Ad eccezione di Corradi, gli altri 4 imputati sono alloggiati in una cella del carcere di Boulogne Sur Mer ed ora la pista punta ad identificare i 3 nuovi indicati.
Questa settimana, periti avevano percorso lo stabilimento ed analizzato il luogo conosciuto come “la casetta di Dio” (la soffitta), dove i bimbi hanno dichiarato di essere stati abusati. Durante le perquisizioni sono state aperte più di 200 stanze dell’istituto e sono state trovate prove che complicano ancora di più le posizioni degli accusati , inclusi alcuni docenti dell’istituto.
Secondo quanto ha sottolineato opportunamente l’avvocato querelante Sergio Salinas, sono stati sequestrati computer, CD, carte scritte a mano, una chiavetta elettronica, macchine fotografiche a scatto e pillole anticoncezionali. Le macchine fotografiche a rullino coinciderebbero con i negativi trovati in una perquisizione precedente, nascosti in un buco nella parete di un’altra stanza. Inoltre, in una stanza contigua, sono state trovate anche catene e pannolini insanguinati.
“In una delle stanze delle custodi del settore delle bambine, che si suppone si tratti di una suora, c’erano pillole anticoncezionali”, ha commentato Salinas.
Hanno trovato anche una nota del 2014 nella quale una maestra commenta ad un’altra che una madre è arrabbiata perché è stanca che suo figlio abbia “incidenti” nella scuola. “Sembra che voglia farsi dare denaro dalla scuola”, conclude la nota della donna.
Tradotto per Rete L’ABUSO da Roberta Pietra
http://www.losandes.com.ar/article/provolo-acusan-a-otras-3-personas-en-la-causa-y-uno-seria-sacerdote
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