L’ex parroco di Borghetto torna nonostante le dimissioni forzate
IL SACERDOTE GIÀ CONDANNATO PER ABUSI SESSUALI SU MINORENNI
GIOVANNI CIOLINA SAVONA.
Il processo canonico sembra aver mosso i primi passi su incipit direttamente dal Vaticano, ma la storia di don Francesco Zappella, 56 anni, sembra non conoscere fine. Il prete, nonostante fosse stato invitato dal vescovo coadiutore Borghetti a rassegnato le dimissioni dalla parrocchia di Sant’Antonio da Padova per alcuni casi di pedofilia in cui è rimasto coinvolto, la scorsa settimana è tornato a recitare la messa davanti agli ex fedeli. E senza che nessuno sia intervenuto. La cosa sembra aver turbato parecchie persone, soprattutto alla luce delle accuse che nei mesi scorsi avevano travolto don Francesco e addirittura la sue entrata in seminario. Tante accuse di pedofilia. La prima e unica condanna (passata in giudicato) risale al 1991 quando il giudice di Pinerolo, Vincenzo Papillo, lo ha condannato a un anno e due mesi di carcere per atti di libidine e violenza carnale nei confronti di due ragazzini infra quattordicenni per i quali fungeva da educatore in un a parrocchia pinerolese. Ma non sarebbe l’unica accusa. Èdello scorso autunno la richiesta di archiviazione del pm Ferro per prescrizione e mancanza di denuncia nei confronti di don Zappella per un presunto abuso commesso nei confronti di un giovane uruguaiano conosciuto nella missione sudamericana di Trenta & Treis. La posizione della Chiesa. Di fronte alle pesantissime accuse della giustizia,monsignor Guglielmo Borghetti ha avviato accertamenti sulla posizione del prete, fino all’invito a presentare le dimissioni. Il vescovo coadiutore di Albenga è infatti entrato in possesso di tutti gli atti,anche quelli rimasti coperti dal segreto, inerenti la condotta di don Zappella e senza usare metodi forti sarebbe arrivato ad allontanare il prete dalla parrocchia di Borghetto. Nonostante le dimissioni e il pesante fardello don Zappella è rimasto prete, sarebbe prossimo a tornare in Uruguay,ma soprattutto è tornare a dire messa da quel pulpito dove aveva negato ogni accusa definendole «montature mediatiche» e dal quale, il sette febbraio scorso, lo stesso vescovo Borghetti lo aveva ringraziato nel giorno dell’insediamento del sostituto, don Francesco Zuccon. «Tutti voi sapete quanto bene ha fatto don Francesco in questa parrocchia» erano state le parole del vescovo. A neanche un mese da quella “benedizione” don Francesco è tornato a Borghetto.
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.