Se è vero che lo scoutismo apre per molti ragazzi la strada all’impegno di cittadini nel mondo politico e sociale, è anche vero che per alcuni di questi, una volta adulti, diventa la via maestra per entrare più facilmente nel mondo economico, delle professioni, delle cooperative sociali, delle partecipate pubbliche, delle associazioni, dell’amministrazione pubblica, della politica come professione, contribuendo a alimentare una rete lobbistica forte, invisibile e trasversale dove far convergere in una commistione ambigua interessi personali e collettivi.
Le rispettive carriere di ex scout restano apparentemente separate e indipendenti, ma nel momento della ‘minaccia’ scattano inquietanti meccanismi di difesa della rete, dove da più parti si prende posizione non nel merito, ma nella difesa del senso di appartenenza.
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