Un sacerdote accusa l’uomo che ospitava di averlo ricattato per il filmino girato di nascosto in casa.
FERRARA. La vicenda che vede protagonisti un prete di Ferrara e un cittadino serbo ospitato con la sua famiglia nella casa del sacerdote, che da anni si accusano a vicenda – il primo di essere stato ricattato con accuse inventate e il secondo per le violenze subite dal figlio da parte del prete – è destinata a diventare una storia infinita, visto che ormai sono sei i processi che li vedono rivali.
Dopo il primo processo in cui il prete è stato condannato per molestie sessuali sul figlio piccolo dell’uomo ospitato (condanna di 1 anno e 4 mesi) i casi pendenti tra procura e tribunale sono diventati altri cinque. Uno di questi è approdato ieri davanti al giudice Monica Bighetti in cui si discuteva dell’accusa mossa dal prete verso il serbo e suo cognato per aver filmato il sacerdote durante un rapporto sessuale: un filmato poi acquisito al primo processo, diventato una delle prove contro il prete stesso.
Il legale del sacerdote si è opposto all’archiviazione della procura per il reato di interferenze illecite della vita privata, perchè quel video venne – secondo il sacerdote – realizzato a sua insaputa, in casa sua, con l’inganno (dice di esser stato drogato prima dell’atto sessuale) e poi il ricatto. Ieri la discussione davanti al gip Bighetti è stata aggiornata al 18 novembre, per difetto di notifiche.
Lo stesso video è al centro di un terzo processo parallelo ai primi due, per estorsione nei confronti dell’uomo sul sacerdote, perchè quel video sarebbe stato uno degli strumenti del ricatto per aver soldi e restare nella casa in cui era ospitato con la famiglia. Il processo per estorsione è pendente in Cassazione, perchè nei mesi scorsi dopo l’archiviazione presentata dalla procura per l’estorsione e l’opposizione del prete, il giudice Piera Tassoni ordinò l’imputazione coatta, ma la procura fece ricorso in Cassazione per «abnormità» del provvedimento e ora si attende la decisione.
Quarto procedimento in corso in procura, titolare la pm Ombretta Volta, quello relativo al video pubblicato su YouTube dalla Rete contro l’abuso, in cui l’uomo racconta la sua storia, la violenza sessuale su figlio da parte del prete e altri fatti mai denunciati ai magistrati: il legale del sacerdote ha presentato pertanto denuncia per diffamazione via Internet e il procedimento è ancora aperto.
Quinto caso relativo alle accuse di violenza privata nei confronti dell’uomo ospitato dal prete, perchè avrebbe sequestrato in casa sua il sacerdote stesso e altri amici, chiudendolo all’interno impedendo loro di uscire: processo fissato il 18 novembre.
Sesto ed ultimo, il procedimento che ha chiuso il rapporto tra prete e il cittadino serbo: dopo essere stato sfrattato dalla casa del prete che occupava senza averne diritto (dopo i processi), il prete ha denunciato la sottrazione dei mobili di casa: anche in questo caso il procedimento per appropriazione indebita in carico al pm Nicola Proto è pendente.
http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2014/11/05/news/processo-al-video-hard-del-prete-1.10250857
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