Il quadro accusatorio nei confronti dell’ex nunzio arrestato per pedofilia si fa sempre più grave.
L’arresto dell’ex nunzio Wesolowski – indagato per pedofilia e attualmente rinchiuso nella gendarmeria vaticana su precisa indicazione di Papa Francesco – potrebbe tramutarsi in pochi mesi in una condanna, visto il quadro accusatorio nei suoi confronti che si fa sempre più chiaro e che sembra lasciar ben poche speranze all’ex nunzio apostolico.
Prima la scoperta dell’archivio segreto tenuto tra il computer di lavoro e il portatile personale (si parla di oltre centomila immagini e di centinaia di video, alcuni scaricati da internet, altri “creati” da lui stesso); ora iniziano a spuntare anche le prime testimonianze di bambini che sono stati oggetto delle attenzioni dell’arcivescovo.
Lo racconta il Corriere della Sera: Le testimonianze dei tre bambini e delle loro mamme, allegate al fascicolo processuale, svelano quali fossero le aberranti modalità utilizzate dall’alto prelato. Alcuni di loro hanno accettato di raccontarlo davanti alle telecamere della televisione dominicana, che ha svolto un’approfondita inchiesta sugli abusi compiuti dal nunzio, provocando l’apertura dell’inchiesta da parte della magistratura del Paese. I minori hanno spiegato di non sapere che «quell’uomo era un prete, lui non ce lo ha mai detto.
Ci avvicinava e ci dava dieci euro ogni volta che accettavamo di andare con lui. Ci portava in una casa che aveva affittato a Boca Chica. Eravamo quattro o cinque, ci faceva stare tutti insieme e poi voleva sempre farci stare con lui». Ma non è solo in Bolivia che Wesolowski avrebbe commesso i terribili reati che gli vengono imputati, le indagini si concentrano anche su alcuni viaggi all’estero organizzati apposta per partecipare a incontri a luci rosse con ragazzini,viaggi che venivano però cammuffati da viaggi pastorali.
In particolare, sotto la lente degli inquirenti ci sono almeno tre soggiorni a Francoforte e su altri spostamenti all’estero avvenuti tra il 2011 e il 2013. Adesso si cerca soprattutto di capire quali siano le altre persone della rete pedofila di cui l’ex nunzio faceva parte.
Da questo punto di vista, potrebbero essere molto utili le ricevute dei biglietti aerei dei suoi viaggi: “Proprio i controlli sugli spostamenti del prelato hanno consentito di individuare le persone che erano con lui, coloro che lo hanno accompagnato e assistito in quelle missioni. E avrebbero agevolato l’organizzazione di festini con ragazzini reclutati attraverso le connessioni Internet. Un viaggio certamente è avvenuto nel 2011 e da lì si parte per ricostruire la rete degli incontri in Germania e altrove”, spiega sempre il Corriere della Sera.
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