L’ONU ammette che la Santa Sede non ha infranto la Convenzione contro la tortura, ma le rimprovera di non aver reso obbligatorie le denunce alla polizia dei reati di pedofilia e di avere trasferito preti evitando loro sanzioni giudiziarie. “Sono stati riconosciuti gli sforzi per prevenire gli abusi sessuali contro i minori”, secondo il Vaticano, con riferimento alle riforme portate avanti e all’impegno finanziario assunto per risarcire le vittime dei religiosi pedofili (2,5 miliardi di dollari nei soli Stati Uniti). Delle 3’420 accuse credibili presentate alla Chiesa, 848 hanno portato a dimissioni dallo stato clericale, 2’572 ad altre sanzioni.
Un secondo capitolo riguardava l’aborto: in questo caso, il comitato di Ginevra ha stabilito che gli sforzi della Chiesa sono volti alla protezione dei nascituri e rientrano nel diritto alla libertà religiosa. Non configurano quindi una violazione della convenzione.
D’altra parte, commentando il rapporto, il Vaticano torna a sottolineare quello che aveva già detto davanti alle Nazioni Unite: la pedofilia, per quanto grave, non rientra sotto la voce tortura e la Santa Sede non può rispondere dell’agire di tutto il clero.
ATS/pon
http://www.rsi.ch/news/mondo/LONU-assolve-il-Vaticano-824863.html
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.