PORTOCANNONE «Il danno causato alla vittima di don Marino non è quantificabile in misura economica, poiché l’adolescenza rubata di una ragazza particolarmente fragile e segnata da lutti, l’interruzi…
PORTOCANNONE «Il danno causato alla vittima di don Marino non è quantificabile in misura economica, poiché l’adolescenza rubata di una ragazza particolarmente fragile e segnata da lutti, l’interruzione degli studi e le conseguenze nell’animo non hanno un prezzo». A parlare all’indomani della lettera firmata dalla comunità parrocchiale di Portocannone ed inviata al Papa, sul presunto caso di violenza sessuale dell’ex parroco del paese nei confronti di una minore, è Sergio Cavaliere, l’avvocato della Rete nazionale dell’Abuso che difende la giovane, oggi diciottenne. «Non ci meraviglia che ci sia chi affonda il coltello nelle ferite sanguinanti» ha proseguito il legale che però sottolinea: «Papa Francesco è ben al corrente della situazione. In ben tre distinte occasioni è stato informato dalla vittima: in due occasioni la ragazza si è recata in Vaticano per consegnare la documentazione ed in un’altra l’ha fatto pubblicamente, direttamente nelle mani di Papa Francesco. E da papa Francesco la giovane e dalla Rete l’Abuso, con cui ci siamo assunti l’onere di occuparci del caso, si aspettano fatti conseguenti e non commiserazione». Cavaliere poi punta il dito contro la missiva il cui contenuto è, a suo avviso «falso ed anonimo», ribattendo punto per punto alle accuse della comunità parrocchiale portocannonese a suo avviso non bene identificata nel documento. A contestare la lettera anche il tutore dei minori della Regione Molise Erminia Gatti. «Sulla vicenda si è superato ogni limite – dichiara – La lettera aperta dei parrocchiani è eticamente inaccettabile. I processi mediatici non si possono tollerare, men che meno quando si tratta di vicende umane così delicate come il presunto abuso ai danni di una minore da parte di un uomo di Chiesa». La Gatti richiama tutti ad uno spirito di correttezza. «É necessario attendere con fiducia e pacatezza – ha proseguito – che la giustizia faccia il suo corso, come correttamente ha detto anche Mons.De Luca, che è l’unico atteggiamento possibile. Mi auguro che documenti orribili come la lettera aperta non trovino più spazio mediatico».
A.S.
http://www.iltempo.it/molise/2014/01/25/lettera-falsa-e-anonima-il-papa-sa-tutto-1.1212278
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