Erik Zattoni, il figlio del prete: il Vaticano ha perso un’occasione, ma farò in modo che questa storia non venga dimenticata.
«Dal Papa mi aspetto fatti concreti, ma se non ridurrà don Tosi allo stato laicale saranno solo belle parole». Così tre mesi fa si era conclusa l’intervista della “Nuova” a Erik Zattoni, il figlio naturale di don Tosi che nel 2011 era riuscito a far riconoscere dal Tribunale di Ferrara, senza alcun dubbio, la paternità del sacerdote che 32 anni prima aveva violentato sua madre, appena quattordicenne. Da quel 16 ottobre, però, nulla era cambiato. «E adesso è morto da prete – aggiunge amaramente Erik – Da parte del Vaticano è stata un’occasione persa, spero solo che questo non scoraggi altre persone a denunciare casi simili. Quando ho deciso di parlare, non l’ho fatto per infangare don Tosi, l’ho fatto per ottenere giustizia morale, volevo creare un precedente, ma ci sono riuscito solo in parte: una piccola cosa che poteva diventare grandissima».
È stata la Curia ad avvertire ieri mattina Erik della morte di don Tosi avvenuta nella casa di riposo di Cesta di Copparo in cui era ospite dal 2012. «Certo dispiace quando muore una persona, dispiace per i suoi familiari. Ma dal punto di vista affettivo io non perdo nulla, per me don Pietro resta un pedofilo che ha abusato di una ragazzina di 14 anni, l’ha messa incinta e poi ha fatto finta di niente. È morto senza nemmeno chiedere scusa, nè a mia madre nè a me. Ed è morto prete. In fondo era quello che temevo e immaginavo, vista anche l’età. Stavo ancora aspettando di essere ricevuto dal Papa, ma in questi tre mesi non ha avuto tempo per ricevermi. Io non so come funzionano queste cose in Vaticano, ma penso lo stesso che è stata persa l’occasione di dimostrare con i fatti che le cose stanno cambiando.
È dal 2011 che una sentenza del Tribunale ha stabilito la verità, non c’era la necessità di accertare e appurare nulla, eppure non è stato fatto niente per ridurre don Tosi allo stato laicale. Anzi, l’unico a fare qualcosa è stato il vescovo Luigi Negri, che si era impegnato a farmi incontrare il Papa, e questo l’ho apprezzato». Ma quello che Erik prova ora, «è nient’altro che amarezza. Anche mia madre ha reagito allo stesso modo: “Lo hanno fatto morire da prete”, ha detto. Io però farò in modo che questa storia non sia dimenticata».
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2014/01/16/news/lo-hanno-lasciato-morire-da-sacerdote-quanta-amarezza-1.8478836
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