A Ginevra si è parlato dell’applicazione della Convenzione per i diritti del fanciullo (Convention on the Rights of the Child, Crc). Nel Rapporto della Santa Sede il nunzio Tomasi ribadisce l’impegno della Chiesa per contrastare il crimine degli abusi.
Oggi a Ginevra la sede delle Nazioni Unite è stata teatro di una discussione sull’applicazione della Convenzione sui diritti del fanciullo.
In particolare sono stati esaminati i rapporti sull’applicazione in alcuni stati della convenzione. Il rapporto della Santa Sede è stato presentato da monsignor Silvano Maria Tomasi, Nunzio Apostolico della Santa Sede alle Nazioni Unite a Ginevra. Tomasi ha ribadito a chiare lettere l’impegno della Chiesa per affrontare il crimine degli abusi, sia a livello centrale che a livello periferico, nelle singole realtà a cominciare dalle strutture educative. È stato ripercorso l’impegno degli ultimi papi per contrastare la pedofilia, da Giovanni Paolo II, da BenedettoXVI e da papa Francesco.
Il rappresentante vaticano ha poi ricordato che a dicembre scorso Papa Francesco ha deciso di istituire una commissione “ad hoc” per la prevenzione della pedofilia del clero. Tomasi ha pure fatto un implicito riferimento al caso di un diplomatico vaticano “cittadino dello Stato della Città del Vaticano, messo sotto indagine per presunti crimini sessuali compiuti contro bambini al di fuori del territorio dello Stato della Città del Vaticano”. Riferimento al caso dell’ex nunzio apostolico nella Repubblica domenicana, il polacco Jozef Wesolowski, indagato nel paese latino-americano e in Polonia, dimesso da rappresentante vaticano il 21 agosto e richiamato da allora da Roma.
Interpellato sul nodo della non-estradizione dagli esperti dell’Onu, Tomasi ha peraltro ribadito che, in forza delle nuove norme approvate da Papa Francesco, Wesolowski verrà processato in Vaticano (e non dunque estradato) in quanto diplomatico della Santa Sede. L’ex nunzio sarà processato, non solo, canonicamente, dalla congregazione per la Dottrina della fede, ma anche, penalmente, dal tribunale vaticano. L’indagine, ha detto Tomasi, è in corso e il presule polacco sarà giudicato con “la severità che merita”.
http://www.gdp.ch/notizie/esteri/vaticano-allonu-saremo-esempio-contro-la-pedofilia-id8631.html
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