Don Giuseppe Canavese è stato sospeso e mandato in “esilio” a Vicoforte.
Nel mirino degli inquirenti don Giuseppe Canavese, cinquantenne, dalla fine del 2010 parroco di Millesimo. Un sacerdote, a dire il vero, spesso al centro delle chiacchiere e che non si sarebbe mai troppo integrato nella comunità.
Secondo il poco che è trapelato, circa un mese fa, un venerdì sera, il sacerdote, in abiti borghesi e in stato di ebbrezza dopo una serata, a quanto pare, passata nei locali della Darsena di Savona, si sarebbe calato i pantaloni vicino alla pensilina di via Gramsci, sempre a Savona, a pochi passi dalla Torretta, mostrando i genitali mentre sull’altro lato della strada stavano transitando alcune adolescenti. Le indagini in corso sono volte ad accertare se l’uomo, evidentemente non in sé, avesse semplicemente deciso di orinare in pieno centro cittadino, come lo stesso sacerdote avrebbe dichiarato ai carabinieri, o se si sia trattato di un vero e proprio atto esibizionistico, ed anche abbastanza prolungato e senza limitarsi alla semplice esposizione dei genitali.
Certo è che qualcuno ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti, prelevando il sacerdote, che una volta in caserma si è identificato come tale, e poi segnalandolo alla Procura di Savona appunto per atti osceni in luogo pubblico
Immediata è arrivata la reazione della reazione Diocesi di Mondovì nella persona del vescovo Monsignor Luciano Pacomio, che in una nota scritta ha dichiarato: “Ad oggi non mi consta che l’episodio abbia coinvolto altre persone. Sullo stesso mi riservo un approfondimento a seguito del quale verranno presi eventuali opportuni provvedimenti. In via cautelativa don Canavese è stato sollevato temporaneamente dall’incarico e invitato a un periodo di riflessione, volendo distinguere le responsabilità personali da quelle della conduzione della parrocchia”.
Don Canavese è ora ospite dell’Istituto delle Suore della Piccola Betania, di Vicoforte, di cui in passato è stato sacerdote (ma oggi è stato visto a Millesimo forse per prendere le proprie cose. Impossibile, però, avvicinarlo).
Così come impossibile è stato avere dichiarazioni dal suo difensore: l’avvocato Giorgio Giacardi, tra l’altro anche avvocato della Diocesi di Mondovì, che evita per ora commenti in attesa di incontrare, entro lunedì, i magistrati che stanno indagando. L’avvocato sottolinea solamente “la grande correttezza dei Carabinieri di Savona e l’immediata presa di posizione e trasparenza del Vescovo e della curia”.
Quel che resta ad oggi è lo sgomento e la perplessità dell’intera comunità non solo millesimese, ma valbormidese. Un sentimento riassunto dalla parole del sindaco di Millesimo Mauro Righello che commenta così: “Credo che prima di qualsiasi giudizio, che tra l’altro non mi compete, sia necessario attendere che i fatti vengano accertati. Quello che posso testimoniare in queste ore è lo sconcerto che ha assalito tutto i cittadini davanti a fatti del genere”.
Eleonora Miraglia