Di questi giorni la notizia che il Parroco di Pietra Ligure don Luigi Fusta è stato rinviato a giudizio, data fissata 6 dicembre. L’accusa è di aver indotto la madre di una vittima di abusi a non denunciare il fatto, sottolineo perché lo ritengo importante, che in questo caso il pedofilo non è un sacerdote, ma un laico.
Giuridicamente questo è un precedente storico importantissimo, prodotto dalla Procura della Repubblica di Savona che negli ultimi anni ha fatto un eccellente lavoro, malgrado l’enorme vuoto legislativo in materia di cui l’Italia è vittima.
Voglio fare notare quanto sia basilare per la chiesa, il buon nome, quindi “mentire” per tutelare l’immagine pubblica. Questo caso però non è l’unico in cui troviamo coinvolto don Luigi Fusta e l’ambiente ecclesiastico. Nei primi mesi del 2012 Rete l’ABUSO a seguito di una informativa inviata dal Canton Ticino era alla ricerca di un sacerdote pedofilo don Italo Casiraghi. Un caso credo unico al mondo perchè colto in fragranza di reato da una poliziotta che si era nascosta nell’armadio della vittima, condannato in Svizzera, successivamente nascosto in Italia. Pochi giorni dopo l’informativa lo rintracciamo, lo pediniamo e scopriamo che il sacerdote fa il “pensionato” proprio a Pietra Ligure, nella parrocchia di don Luigi Fusta. Riusciamo addirittura a filmarli mentre celebrano insieme la messa.
Come da iter Rete L’ABUSO provvede a segnalare immediatamente alle autorità civili e a quelle ecclesiastiche. In questo caso la risposta della chiesa è stata “simpatica”, ci cascò persino un noto programma nazionale. La chiesa a noi, come a loro, rispose che erano al corrente dei trascorsi del sacerdote ma che l’uomo non era pericoloso, anziano, non camminava più, diceva messa raramente e solo alle suore. Non ci crediamo, andiamo a cercarlo, questo è il filmato del sacerdote, parecchio arzillo aggiungerei. Al momento Italo Casiraghi è ancora a Pietra Ligure, ignoriamo se dica messa o meno, ci auguriamo di si perché in caso contrario non vorremmo che la noia lo spingesse a reiterare quello per cui è già stato giudicato.
Francesco Zanardi
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