28 maggio 2010 ore 14:45.
«E’ possibile» che ci siano in Italia casi di vescovi che hanno insabbiato accuse contro preti pedofili, ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, rispondendo alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa conclusiva dell’assemblea generale della Cei: «Qualora ciò fosse accertato il giudizio della Chiesa è noto: è una cosa di per sé sbagliata e da superare».
Nessuna commissione ad hoc
In Italia comunque non ci saranno commissioni «ad hoc» per affrontare gli scandali di pedofilia; ogni vescovo sarà il «referente» per le vittime e potrà prendere decisioni e iniziative a seconda della situazione locale ha spiegato Bagnasco. Il porporato ha detto che, al momento, non è in grado di dare ulteriori dettagli sui cento procedimenti canonici avviati contro preti negli ultimi dieci anni in Italia.
«Anche io ho dovuto gestire un caso»
Il cardinale Bagnasco, ha riferito ai giornalisti di aver dovuto gestire, in tutta la sua carriera ecclesiastica, un solo caso di presunta pedofilia. È avvenuto – ha detto in conferenza stampa – quando era responsabile della diocesi di Pesaro. «Mi era stata segnalata una situazione, in cui ho dovuto verificare l’attendibilità di un’accusa, di una voce, di un ‘rumor’; ad una valutazione puntuale e attenta, era poi emerso che non vi era consistenza nella denuncia contro il sacerdote. E anche la Congregazione per la dottrina della fede, a cui era stato segnalato il caso, aveva deciso di non procedere».
A Genova «fino ad oggi non mi risulta alcun caso» e – ha concluso – «speriamo di non doverne mai affrontare».
I vescovi sono i referenti
Quando una persona si rivolge al proprio vescovo per denunciare di aver subito degli abusi sessuali da parte di un prete, «la si riceve immediatamente, di giorno o di notte»: così A chi metteva in dubbio la possibilità di parlare direttamente con il vescovo, Bagnasco ha risposto: «Non credo che un vescovo sia inaccessibile. Io ricevo lettere personali e riservate, scritte anche a stampatello su una pagina di quaderno su varie questioni delicate. Molti prendono, scrivono e presentano un problema». Nel caso di denunce d’abuso sessuale, ha proseguito, si tratta di «situazioni così gravi che richiedono una risposta immediata».
Dopo di ché «la procedura sarà quella che sarà. Ci vogliono i tempi necessari, i più brevi possibili. La situazione va valutata. È possibile che il vescovo dica di parlare con il proprio vicario generale o con altri rappresentanti della diocesi, ma questo fa parte del suo discernimento».
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-05-28/bagnasco-possibile-italia-siano-142900.shtml?uuid=AYqHrytB
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.