La replica alla lettera del teologo tedesco pubblicata qualche giorno fa dai principali quotidiani europei
Cabras: “Manchi di carità…perché non rendere omaggio a Chi porta avanti il rinnovamento dei cuori?”
CITTA’ DEL VATICANO – ”Sarà solo un’azione di ingegneria ecclesiastica che risolve il problema della testimonianza cristiana?”. Se lo chiede Pier Giordano Cabra, responsabile della Queriniana, l’editrice che ha pubblicato i libri più noti di Hans Kung ma anche quelli del teologo Joseph Ratzinger, in articolo di risposta alla Lettera ai vescovi cattolici 1 inviata da quest’ultimo qualche giorno ai principali quotidiani europei. Kung criticava l’azione di papa Benedetto XVI e lanciava sei proposte concrete di riforma della Chiesa ”condivise – ne sono convinto – da milioni di cattolici che non hanno voce”.
”Leggendo la tua lettera ai vescovi – scrive Cabra, nell’articolo pubblicato oggi in prima pagina dal quotidiano della Santa Sede – mi sono sentito d’accordo quando scrivi: ‘Se oggi in questa o in quella diocesi o comunità i parrocchiani disertano la messa, se l’opera pastorale risulta inefficace, se manca l’apertura verso i problemi e i mali del mondo, se la cooperazione ecumenica si riduce a un minimo, non si possono scaricare tutte le colpe su Roma. Tutti, dal vescovo al prete e al laico, devono impegnarsi per il rinnovamento della Chiesa nel proprio ambiente di vita, piccolo o grande che sia”’.
Ma, aggiunge il teologo, il ”rinnovamento” della Chiesa è stato ”inteso in questi anni in molti modi, secondo le preferenze personali e culturali, partendo da quella del cambio delle strutture a quella della conversione personale e comunitaria” e nella lettera di Kung “sembra che ‘l’attenzione sia posta prevalentemente se non esclusivamente sulle riforme ‘strutturali”’. ”Perché – si chiede allora Cabra -, proprio in nome della complessità, non rendere omaggio a Chi porta avanti il rinnovamento evangelico dei cuori prima e a preferenza di quello delle strutture?”.
”C’è inoltre – prosegue Cabra – una questione di stile, che tradisce la sostanza, cioé il misconoscimento del primato della carità, o della carità nella veracità: ‘Se non ho la carità, sono un bronzo che rimbomba’, dirà proprio Paolo nella prima lettera ai Corinzi”. Per questo, ”se la tua lettera avesse respirato un poco di più l’inno alla carità, sarebbe risultata un augurio più elegantemente evangelico all’antico Collega, in occasione dei suoi anniversari, e un contributo più fruttuoso per la Chiesa che sta soffrendo per le debolezze dei suoi figli”. ”Spero – conclude Cabra – di non aver mancato di carità nel dirti questo, perché senza la carità non sarei nulla”.
(22 aprile 2010)
http://www.repubblica.it/esteri/2010/04/22/news/l_osservatore_romano_replica_a_kung_non_serve_un_azione_di_ingegneria_ecclesiastica-3545910/
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