Un appello lanciato da alcune vittime di preti-pedofili. Alain Fortier, presidente dell’Organismo Vittime di violenze sessuali al maschile (VASAM) insieme a Pierre Bolduc e Frank Tremblay, a loro volta violentati, stuprati, violati da uomini con abiti religiosi, hanno lanciato un appello a tutti i cittadini canadesi, e non solo, invitandoli a non donare soldi, durante le cerimonie religiose o dalle tasse e in altre occasioni, alla Chiesacattolica.
In un comunicato stampa, infatti, questi spiegano che questa sorta di boicottaggio dovrebbe proseguire fino a quando l’istituzione religiosa “Non rinuncerà ad invocare, esplicitamente e pubblicamente, la prescrizione per i ricorsi intentati contro di essa, contro le sue comunità, le parrocchie e i sacerdoti dalle vittime di violenza sessuale”.
Questi tre uomini, vittime loro malgrado degli uomini di Chiesa, hanno inoltre precisato che questa azione di boicottaggio non impedirà ai fedeli “di esprimere le proprie credenze religiose” e di “esercitare il proprio credo”.Si tratta solo di uno stop finanziario ed economico, non di un appello a diventare atei.
“Dio è infinitamente buono ma non lo sono gli uomini di Chiesa che parlano a suo nome” spiegano nel comunicato stampa che preannuncia l’iniziativa. Questi infatti accusano sacerdoti e preti di nascondersi “dietro la richiesta di prescrizione per negare i propri errori”.
Intervistato dal quotidiano La Presse Canadienne, Alain Fortier ha anche accusato l’arcivescovo del Quebec, Gérald Cyprien Lacroix, di “non volersi interessare al caso” sottolineando che Lacroix si definisce “un uomo del popolo” desideroso di aiutare la gente, ma i fatti dimostrano che non è così.
Il presidente di VASAM chiede quindi al cardinale di “incontrare le vittime, ascoltare le loro richieste e provare ad aiutarle per aiutarle a vivere con quel dolore insopportabile”
Rispondendo alle accuse, sempre su La Presse Canadienne, Gérald Cyprien Lacroix parla di una “azione ingiustificata” negando che i doni dei credenti possano essere usati per pagare gli avvocati in questi casi di stupro. “Tutto ciò non è vero. Nella diocesi del Quebec, ogni prete che è accusato si difende da solo. La diocesi non fornisce i soldi per pagare i difensori allora non vedo perché bisogna penalizzare la chiesa che aiuta le persone da molti anni” afferma. Secondo il cardinale, inoltre, in Quebec ci sarebbe, da 20 anni, un protocollo molto serio per affrontare situazioni “ambigue” di presunti abusi. Gérald Cyprien Lacroix aggiunge infine di non essere mai stato contattato da queste vittime che parlano di cose “avvenute molto tempo fa, 30, 40 e 50 anni prima di noi”.
http://news.you-ng.it/2014/05/28/canada-violenze-sessuali-in-chiesa-stop-alle-donazioni/
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