Padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, ha ritenuto opportuno ricordare che la pedofilia non alligna soltanto nella Chiesa, ma pure in altri ambienti; e a riprova di tale affermazione (della quale peraltro nessuno dubitava) si è premurato di fornire alcuni dati riguardanti l’Austria, in cui in un determinato periodo di tempo
i casi accertati in istituzioni riconducibili alla Chiesa sono stati 17, mentre ve ne sono stati altri 510 in altri ambienti.
Ecco, io finora mi sono astenuto dal parlare di cifre, giacché mi pareva sufficiente rilevare che gli abusi perpetrati da uomini di chiesa sono comunque più gravi degli altri, a prescindere dal loro numero, in quanto commessi da individui che per il loro ruolo dovrebbero assumere ben altri atteggiamenti.
Però, siccome Padre Lombardi mi ci tira per i capelli, mi rassegno a prendere in esame i numeri che cita, rilevando in prima battuta che 17 : (510 + 17) ≈ 0,03 il che equivale a dire che gli abusi sessuali sui minori commessi in Austria dai preti in un certo periodo di tempo sono stati circa il 3% del totale.
Ebbene, se i sacerdoti austriaci rappresentassero circa il 3% della popolazione maschile adulta vorrebbe dire che la percentuale di preti pedofili è più o meno analoga alla percentuale di pedofili nel resto della popolazione; mentre se la quota di preti sul totale della popolazione fosse inferiore, significherebbe che tra i preti, in termini percentuali, ci sono più pedofili che tra gli altri.
Non dispongo del numero di sacerdoti austriaci, ma credo si possano tranquillamente utilizzare come pietra di paragone i dati del nostro paese, in cui i preti, nel 2000, erano circa 35.000, mentre nello stesso anno i maschi adulti in tutta la popolazione ammontavano a circa 20 milioni; siccome 35.000 : 20.000.000 ≈ 0,002 se ne deduce che i preti (almeno in Italia, ma non c’è ragione per ritenere che in Austria le cose debbano stare diversamente) rappresentano circa il 2 per mille della popolazione maschile adulta; dal momento che il 3% dei casi di pedofilia sono messi in opera dai preti, che i preti rappresentano il 2‰ della popolazione maschile adulta, e che 0,03 : 0,002 = 15 se ne deduce, stando ai dati di Padre Lombardi, che la percentuale di pedofili nei sacerdoti è quindici volte superiore alla percentuale di pedofili nel resto della popolazione; il che equivale a dire, se non mi sbaglio, che non parliamo di una differenza minima, ma proprio di un altro ordine di grandezza, che risalta in modo evidente nonostante il fatto che l’analisi sia stata fatta davvero in modo grossolano e, per così dire, “a spanne”.
Non sono stato io, ripeto, a tirare in ballo le cifre, che per come la vedo lasciano comunque il tempo che trovano: sta di fatto, però, che se fossi il portavoce del Vaticano ci penserei due o tre volte prima di impelagarmi nel magico mondo dei numeri.
http://metilparaben.blogspot.com/2010/03/vi-conviene-parlare-di-numeri.html
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