“Ai bambini appartiene il Regno dei cieli” è la parola di Gesù che propone proprio i bambini come modelli di vita per ogni cristiano: “se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli”. Quanto siamo lontani da queste parole e dal rispetto verso i bambini che queste parole presuppongono: bambini resi schiavi, sfruttati, non rispettati nei loro diritti, bambini fatti oggetto di attenzioni e di violenze sessuali da parte di adulti. E’ la cronaca di questi giorni e, purtroppo, di sempre.
Una parola tradita doppiamente da chi quella Parola deve annunziare e testimoniare, dai pedofili, cioè, in abito talare che, approfittando del proprio ruolo all’interno delle parrocchie, dei seminari, delle scuole, usano violenza proprio contro i bambini “legittimi proprietari” del Regno di Dio.
Non trovo parole sufficienti per dire lo sdegno di fronte a tanta bruttura commessa da confratelli sacerdoti.
Ma sono altrettanto rimasto senza parole per il modo in cui il Vaticano ha cercato di risolvere il problema della pedofilia nel clero statunitense. E’ sembrato che i bambini violentati e i bambini in genere c’entrassero veramente poco con la riunione vaticana e con il documento che da essa è scaturito.
Innanzitutto sono sconcertato perché ci si è occupati del problema solo quando si è dovuto mettere mano a santi portafogli e a sacri conti bancari, e quando l’immagine della Chiesa (e quindi le abbondanti offerte e i numerosi contributi dei fedeli che da quella immagine scaturiscono) ha rischiato di essere irrimediabilmente compromessa.
E poi provo sconcerto anche di fronte agli atteggiamenti che la Chiesa si propone di cominciare ad assumere nei confronti dei preti accusati di pedofilia, atteggiamenti che si riassumono in quelle, cristianamente e umanamente infelici, affermazioni del cardinale di Washington e dal presidente della Conferenza Episcopale statunitense: “tolleranza zero contro i preti pedofili” e “uno sbaglio e sei fuori”.
I cristiani non possono ragionare così, tanto meno vescovi e cardinali.
A chi in Vaticano è passato per la mente che i confratelli preti pedofili sono anche e comunque vittime – e dico questo non per giustificarli – vittime di violenze fisiche, psicologiche e “formative”?
Non sono un esperto, ma penso che il problema pedofilia si deve cominciare a risolvere a partire dalla formazione nei seminari e dall’organizzazione dei seminari stessi, squallide “case chiuse” per soli uomini, che dovrebbero invece essere luoghi dove un ragazzo cresce armonicamente e serenamente in un contesto e in un ambiente normale.
Sono d’accordo con Enzo Mazzi quando afferma che bisognerebbe intervenire sul “disprezzo” per la sessualità che spesso è diffuso tra il clero, e dunque sul seminario, luogo nel quale questo “disprezzo” nasce e si sviluppa. Tutto il cammino formativo dei seminari tende a “congelare” la sessualità, e di fatto è come se bloccasse il naturale sviluppo sessuale dei ragazzi-seminaristi; se non si recupera, a fatica e da soli dopo, si rischia di diventare adulti con una sessualità ferma al periodo puberale o adolescenziale.
Ma di questo in Vaticano non si è parlato se non di sfuggita, per dovere d’ufficio e comunque, ipocritamente, senza centrare il problema.
Insomma, tanto chiasso per niente!
Temo che non cambierà granché nella Chiesa: i preti pedofili continueranno indisturbati ad essere vittime e a fare vittime tra i bambini, casomai cercando di farlo con molta più attenzione, dopo il polverone alzato dal Vaticano; ad uso dei media, sicuramente alcuni tra questi preti pagheranno ma, sono pronto a scommetterci, pagheranno i preti pedofili più sfigati, mai i “potenti”.
Temo ancora di più che l’adagio “uno sbaglio e sei fuori”, verrà usato contro i preti rompiscatole o critici verso la gerarchia, per screditarli e toglierli di mezzo. Non sarebbe la prima volta che accade: viene creata ad arte la falsa notizia per gettare discredito sul prete che da fastidio – e quale fango peggiore di quello gettato sul prete anche dal solo sospetto che questi sia pedofilo!
C’è ancora un ultimo dubbio che mi tormenta e vorrei tanto che venisse fugato: e se tutto questo santo e inutile casino – visti gli esigui risultati – sui preti pedofili e il conseguente “commissariamento” della Chiesa statunitense, non fosse stato gonfiato ad arte dai soliti ambienti reazionari della curia romana, appoggiata da quelli statunitensi, solo per screditare l’episcopato degli Stati Uniti, e soprattutto alcuni cardinali progressisti, alcuni dei quali potevano essere candidati a succedere a Giovanni Paolo II nel conclave che in molti prevedono ormai prossimo?
don Vitaliano Della Sala
http://www.viottoli.it/appuntidiviaggio/2002/appunti280.html
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.