Proprio all’indomani della pesante accusa alla Cei, che dopo le vittime ora arriva anche dalla Commissione Pontificia Tutela Minori, qualcuno ci ricasca e alla faccia della presunta vittima, la denuncia, l’indagine previa e sopratutto la prevenzione per i piccoli che frequentano la chiesa, sposta il prete denunciato, dalla parrocchia dove è accusato ad un’alta.
Accade in Piemonte, dove una donna poche settimane fa ha denunciato le presunte molestie subite quando aveva circa dieci anni, molestie che non sarebbe stata la sola a subire.
Si rivolge allo sportello diocesano con un primo contatto telefonico, in attesa dell’appuntamento di persona, fissato tra qualche settimana, racconta in linea di massima quanto sarebbe accaduto.
Il giorno successivo la telefonata il prete viene immediatamente rimosso, con piacevole stupore della presunta vittima. Nei giorni successivi intercorre sempre telefonicamente un dialogo rassicurante tra lei e l’operatore dello sportello diocesano, che cercherà di metterla apparentemente a proprio agio, carpendo dopo il nome del prete altre informazioni sulla vicenda.
Pochi giorni fa il colpo di scena. Mentre la presunta vittima è su Facebook si imbatte in un volantino dove festosamente una parrocchia non molto lontana da quella da dove era stato rimosso il sacerdote accusato, annuncia l’arrivo del nuovo parroco e leggendo il nome, si accorge che è lui, quello che ha appena segnalato allo sportello diocesano, per cui è ancora in attesa di essere sentita.
Quello che in un primo momento era stato percepito come un segno di efficienza, forse fin troppa, si rivela non solo qualcosa di incredibilmente incosciente, ma persino di spregiudicato, soprattutto tenendo conto che lo stesso sacerdote, avrebbe chiesto persino scusa alla presunta vittima per quanto era accaduto quando era solo una bimba.
L’immediata ricollocazione del sacerdote accusato, fa anche prevedere che qualora mai la diocesi aprirà un procedimento contro il prete, con molta probabilità godrà dell’assoluzione preventiva che traspare nell’assegnazione di una nuova parrocchia.
Oggi stesso chiederemo unitamente alla presunta vittima doverosi chiarimenti alla diocesi.
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