Castelcovati. Si trova ai domiciliari in una località della Valcamonica dove non è presente connessione internet don Jordan Coraglia, il sacerdote 51enne bresciano, ex parroco a Castelcovati, arrestato una decina di giorni fa con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico.
L’uomo di Chiesa, che è stato individuato nel corso di un’inchiesta della Polizia Postale, secondo quanto emerso, sarebbe risultato in possesso di 1500 file a carattere pedopornografico, immagini e video che ritraggono ragazzini tra i 10 ed i 14 anni, per lo più delle aree più svantaggiate del mondo, ritratti in pose od azioni sessualmente espliciti.
Il prete avrebbe tenuto una sorta di “archivio” suddiviso in base alle zone di residenza delle giovanissime vittime.
Per nascondere le tracce don Jordan avrebbe utilizzato un paio di sim inglesi ed un’applicazione per coprire la navigazione online e mantenere l’anonimato nelle chat di Telegram dove il materiale veniva scambiato tra più utenti. In un caso avrebbe avuto una conversazione con un 15enne, fingendosi un coetaneo.
Don Coraglia, insieme ad un altro soggetto, contattato solo virtualmente, avrebbe creato un gruppo su Telegram intitolato «Ita», sul quale sarebbero circolati video e immagini a contenuto pedopornografico. Novecento i file scaricati dal sacerdote, 200 quelli che avrebbe condiviso con altri utenti del web.
Don Coraglia ha ammesso le proprie responsabilità durante l’interrogatorio di convaida davanti al Gip, ma ha anche detto di non avere mai avuto contatti inappropriati con i giovani delle parrocchie da lui frequentate.
E’ stato curato a Sale di Gussago e ad Urago Mella,quindi parroco a Castelcovati, dove la notizia del suo arresto per i capi di imputazione a lui contestati non ha mancato di suscitare sorpresa e sgomento tra i fedeli. Don Coraglia è noto anche per avere fondato la “nazionale dei preti”, ricevuta in udienza, in passato, anche da Papa Francesco.
La Diocesi di Brescia, che lo ha sospeso dall’incarico, si trova ora a dover affrontare il secondo caso di pedofilia nel volgere di poco tempo: il mese scorso, infatti, un altro prete, don Ciro Panigara, parroco a San Paolo, è stato arrestato per violenza sessuale aggravata nei confronti di alcuni minorenni.
Avrebbe approfittato della propria posizione per compiere abusi sui ragazzini che frequentavano le chiese presso le quali aveva un incarico come curato e, poi, come parroco. Don Ciro, di fronte alle accuse contestate dalla Prcura di Brescia, è rimasto in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Si trova ai domicilairi presso la casa della madre, a Ghedi.
Pedopornografia, don Jordan Coraglia: sim inglesi e una app per navigare in anonimato sul web
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