ABSTRACT: La sentenza n. 244 del 2024 del Tribunale di Ascoli Piceno ha ritenuto che un’azione di risarcimento danni promossa contro la Santa Sede per responsabilità indiretta ai sensi dell’art. 2049 del Codice civile italiano, nel contesto di un caso di presunto abuso sessuale tra un vescovo e una persona adulta, non fosse coperta dall’immunità dalla giurisdizione italiana.
Questo articolo inizia con una rassegna della recente giurisprudenza di Australia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti d’America sul tema della responsabilità indiretta o vicaria nel caso di abuso sessuale da parte di chierici; considera poi la novità del principio di diritto affermato dalla Corte, che per la prima volta, in Italia, affronta, in questa materia, il tema dell’immunità della Santa Sede come entità sovrana assimilabile agli Stati esteri.
SOMMARIO: 1. Una nuova pronunzia (la prima in Italia) sulla proponibilità di azioni di risarcimento nei confronti della Santa Sede per gli abusi sessuali del clero – 2. Una panoramica della più recente giurisprudenza straniera in tema di responsabilità delle autorità ecclesiastiche superiori per gli atti di abuso sessuale commessi dal clero: a) l’emergere di contrapposte posizioni sulla sussistenza della responsabilità indiretta nella common law australiana rispetto a quella del Regno Unito e del Canada – 3. (segue): b) il permanere della preferenza per l’imputazione della responsabilità come conseguenza di una condotta negligent nel prevalente orientamento delle corti statunitensi – 4. (segue): c) la ribadita improponibilità da parte della giurisprudenza statunitense di azioni di risarcimento nei confronti della Santa Sede – 5. L’„approccio italiano” alla questione dell’immunità nella sentenza del Tribunale di Ascoli Piceno: a) i limiti del criterio “logico” di trattazione delle questioni applicato a una fattispecie di agevole soluzione nel merito – 6. (segue): b) le questioni di rito concernenti l’identificazione del soggetto convenuto in giudizio – 7. (segue): c) gli snodi dell’iter argomentativo del giudice circa la questione della sussistenza della giurisdizione – 8. (segue): d) e il suo punto di debolezza – 9. e) (segue): l’„occasionalità necessaria” e le incertezze applicative derivanti dal ricorso alla “causalità adeguata” nella descrizione del nesso esistente tra mansioni disimpegnate e condotta fonte di danno – Appendice.
https://riviste.unimi.it/index.php/statoechiese/article/view/28468
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.