Enna – Tiziana Tavella. Avevano un drappo viola a coprire la bocca le persone, una cinquantina in tutto, che tra cattolici praticanti e laici hanno protestato ieri pomeriggio davanti alla nuova chiesa di Santa Lucia, a Enna Bassa, dove all’interno il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, poco dopo avrebbe compiuto il rito di dedicazione della chiesa e dell’altare. In mano, i componenti del gruppo che ha protestato pacificamente, avevano dei cartelloni che riportavano frasi del Vangelo, ma anche con stralci delle intercettazioni catturate durante le indagini che hanno portato il tribunale collegiale di Enna, lo scorso 5 marzo, a pronunciare sentenza di condanna per il sacerdote ennese Giuseppe Rugolo, in primo grado, a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale aggravata su minori.
La richiesta portata avanti dai componenti del gruppo chiamato “Io non accetto prediche da chi copre un abuso” è quella di avere “una chiesa pulita e una decisione del Vaticano circa la posizione di Gisana”. Il gruppo prende il nome dallo slogan scritto su uno dei cartelloni esposti durante la prima protesta fatta sul finire di agosto quando si realizzò “lo sciopero della messa”.
Una protesta silenziosa realizzata in due chiese del capoluogo, San Giuseppe ed il santuario della Madonna di Valverde, che si era svolta abbandonando le funzioni religiose, al comparire sull’altare dei sacerdoti coinvolti secondo gli esiti di indagine nel caso Rugolo. Una volta usciti dalle chiese avevano esposto all’esterno dei cartelloni protestando pacificamente contro i silenzi della Curia sugli abusi sessuali che hanno profondamente toccato la città.
Analoga protesta nelle stesse giornate venne fatta all’esterno della Curia di Piazza Armerina. Ieri pomeriggio tra i cartelloni esposti durante la protesta, non c’erano soltanto frasi emblematiche del Vangelo e lo slogan identitario del gruppo “ non accetto prediche da chi copre un abuso” ma è stata anche riportata una intercettazione in cui il vescovo Gisana dice al sacerdote Rugolo, «Ora il problema non è solo tuo. Il problema è anche mio, perché io ho insabbiato questa storia».
A sostenere la protesta del pomeriggio di ieri c’era anche Italy Curch Too coordinamento contro gli abusi nella chiesa cattolica. Diffusi, non solo durante la manifestazione pacifica, ma anche via social al termine del sit in, dei volantini sottoscritti da “ Laboratorio Re-In- Surrezione”, “ Noi siamo chiesa”, “Cammini di Speranza”, “ manifesto 4 ottobre” , “rete l’abuso”, “ali d’aquila persone cristiane Lgbt+”, “cristiani lgbt+ Sicilia”, “progetto Cristian3 lgbt+” con cui si chiedono le dimissioni del Vescovo Gisana includendo anche la possibilità di sottoscrivere in prima persona l’ adesione alla richiesta di dimissioni, inviando una mail ad Italy Church too.
A far discutere la comunità ennese, animando il dibattito sui social, nei giorni precedenti alla consacrazione della nuova chiesa di Santa Lucia ad Enna Bassa, la necessità del ritiro di un pass per assistere alla funzione rilasciato dal parroco considerato l’alto numero di fedeli che avrebbe partecipato.
Per favorire la partecipazione la cerimonia di dedicazione della chiesa e dell’altare di Santa Lucia è stata trasmessa anche dalla pagina social della parrocchia. In considerazione del flusso veicolare su Enna Bassa per assistere alla funzione è stata disposta anche una modifica della viabilità.
LA SICILIA del 12-10.24