Sette anni e otto mesi di reclusione. È la pena richiesta dall’accusa nei confronti di Luca Galleschi, 61enne ex sacerdote a processo davanti al Tribunale di Terni per i reati di atti sessuali con minori, prostituzione minorile e sostituzione di persona.
L’imputato, fingendosi prete nonostante fosse stato ridotto allo stato laicale fin dal 2004, avrebbe avuto rapporti intimi con almeno tre migranti extracomunitari, uno dei quali all’epoca diciassettenne, approfittando del ruolo di educatore che svolgeva all’interno di un centro di accoglienza profughi a Orvieto.
I fatti risalgono agli anni 2016-2018. Il falso sacerdote, che indossava abitualmente il clergyman, cioè la camicia nera con il collarino ecclesiastico di colore bianco, si era fatto assumere ingannando gli stessi responsabili dell’istituto religioso che gestiva la struttura: si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Nicola Pepe, e chiedono un risarcimento economico. Del tutto estranea ai fatti è risultata la Diocesi di Terni-Orvieto. L’imputato, che fin dal primo momento ha sempre negato gli addebiti, si spacciava per prete senza averne più titolo.
Le presunte parti offese, in aula, hanno ribadito le accuse. Martedì prossimo 18 giugno la parola passa alla difesa. Dopo l’arringa dell’avvocato Emilia Festa, i giudici si ritireranno in camera di consiglio per poi emettere la sentenza.
Il servizio di Andrea Rossini, montaggio di Francesco Battistelli
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