234 studenti della scuola Jesuïtes de Casp, a Barcellona, chiedono per lettera una condanna pubblica dell’istituzione dei presunti abusi di un sacerdote, scoperti da El País. Il medium avrebbe raccolto dieci testimonianze di ex studenti che affermano che un prete e un insegnante di religione hanno abusato di loro. I fatti sono stati denunciati nel 2021 al Vaticano e alla Conferenza episcopale spagnola, ma gli studenti denunciano che fino ad ora non c’è stata “ferma e pubblica presa di posizione di condanna da parte dell’istituzione”.
Gli abusi sarebbero avvenuti nel corso degli anni ’70, prima alla scuola di Barcellona e poi in Bolivia, dove sarebbe stato trasferito dopo i primi avvenimenti. “Riteniamo estremamente grave che la Compagnia di Gesù non abbia agito in modo deciso per facilitare le indagini”, afferma la lettera, inviata questo lunedì alla scuola e al Dipartimento dell’Istruzione.
Gli studenti che hanno firmato la lettera non sono in alcun modo legati alla congregazione e fanno parte di diverse promozioni. Secondo le dichiarazioni di Jordi Nomdedeu, uno dei firmatari, all’agenzia ACN, le persone che sostengono il testo sono state in contatto diretto con il presunto aggressore durante tutti gli anni di studio presso la scuola.
“In nessun caso può essere considerata una risposta valida e sufficiente rammaricarsi dei fatti senza condannarli e aggirare i meccanismi di denuncia attraverso i tribunali”, affermano gli studenti.
Chiedono inoltre al centro di mettersi a disposizione delle vittime e di avviare un’indagine interna per sapere se “i diversi trasferimenti dal centro” siano stati “mediati da possibili denunce o da indizi di possibili abusi”.
Allo stesso modo, chiedono che si indaghi su possibili abusi da parte di altri gesuiti, così come “insabbiamenti per renderli possibili” e, se ritenuto opportuno, che vengano denunciati “attraverso i tribunali”. Allo stesso modo, esigono che qualsiasi persona implicata in questi casi sia rimossa dall’esercizio e che le loro cariche e riconoscimenti siano ritirati.
Chiedono infine la collaborazione della congregazione con i media, l’istituzione di protocolli e misure per promuovere “ambienti sicuri” per gli studenti e che i gesuiti aderiscano alla petizione affinché non si prescrivano i reati di pedofilia e violenza sessuale sui minori.
Da parte sua, la congregazione dei gesuiti ha diffuso un comunicato in cui mostra un impegno “inequivocabile” a creare “ambienti sicuri”. Sottolinea che dal 2018 hanno aperto un processo di “revisione del passato” per “ascoltare e accompagnare” le possibili vittime di abusi, processo che portano avanti insieme alla Provincia di Spagna della Compagnia di Gesù. I risultati di tale indagine sono stati resi pubblici in un rapporto presentato nel 2021.
Parimenti, riguardo al caso specifico degli abusi denunciati dagli studenti, i gesuiti assicurano di aver già aperto “un’inchiesta preventiva” per determinare “l’eventuale avvio di un processo canonico”.
Infine, sottolineano che il sacerdote è stato allontanato dalla scuola nel 2005 e da allora è stato sottoposto a provvedimenti di restrizione e vigilanza dell’attività “a seguito di denuncia pervenuta a suo tempo, per condotta scorretta”. La comparsa di nuove informazioni ha portato a una nuova indagine, quindi chiedono a chiunque possa avere informazioni sul caso di contattare l’amministrazione.
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